Il Covid (tra vaccini e Omicron) sta diventando un’influenza: cambiare sistema di tracciamento o l’economia si ferma di nuovo

StrettoWeb

Il contagio da Covid sta dilagando in Italia e non solo, ma tra vaccini e variante Omicron è diventato ormai un’influenza: l’unica strada percorribile è quindi quella di cambiare il sistema di tracciamento soprattutto per i contatti dei positivi

Ci avevano detto che col vaccino saremmo tornati alla normalità, che avremmo evitato il contagio e le morti. Col tempo ci siamo accorti che le morti, e quindi ancora prima le ospedalizzazioni, si riducono, ma che il contagio non si ferma. E non si è fermato, anzi sta triplicando, per via dell’ultima nuova variante, la Omicron. Questi ultimi due fattori, però, stanno trasformando il Covid in una banalissima influenza. I casi sono tanti, molti di più del solito, e in questi giorni hanno raggiunto i massimi record. Ma con conseguenze, per fortuna, tutt’altro che catastrofiche. Perché i vaccini hanno alleviato i danni negli ospedali soprattutto per i più fragili, ma anche perché il virus si sta adattando col tempo all’uomo in quanto ha bisogno di sopravvivere e con la stessa aggressività di due anni fa rischierebbe di scomparire.

Che la variante Omicron sia molto più contagiosa ma meno grave, in fin dei conti, lo dicono tanti studi, sempre più numerosi, lo dicono medici ed esperti, lo evidenziano i numeri di Sudafrica, Inghilterra e non solo. Continua ad avere senso, dunque, un sistema di tracciamento fermo a due anni fa, pur con un virus meno aggressivo e pur con la presenza dei vaccini (che in realtà non hanno consentito un pieno ritorno alla normalità, come dicevano, ma solo qualche libertà in più ritrovata)? Di questo passo, confermando tale gestione per ciò che concerne quarantena e isolamento per positivi e contatti dei positivi, l’economia rischierebbe nuovamente di fermarsi. E non per un lockdown imposto dallo Stato, ma perché sarebbero tutti in quarantena…

Oltre ad intasare drive-in e farmacie, come stiamo vedendo in questi giorni, questo sistema rischia infatti seriamente di bloccare alcuni comparti lavorativi importanti, così come è stato per marzo 2020, ma per ben altri motivi. Ad oggi, con il sistema attuale, in quarantena ci finisce il positivo, sintomatico o asintomatico che sia (e nel 99% dei casi, tra vaccini e Omicron, negli ultimi giorni stiamo vedendo sempre più asintomatici o pauci-sintomatici), ma anche il contatto del positivo, incerto sul risultato del tampone e costretto ad aspettare qualche giorno per poter tornare alla vita sociale pur non presentando alcun sintomo. Sempre per via della nuova variante, dunque, non è blasfemo considerare 100 mila positivi al giorno, nel brevissimo periodo, con quasi un milione di tamponi. 100 mila asintomatici, praticamente. 100 mila persone al giorno con l’influenza, in sostanza. E il mondo non si è mai fermato con 100 mila persone influenzate al giorno. Perlomeno non si sono mai fermati i contatti dei positivi, tra l’altro vaccinati.

E quindi lo Stato faccia una scelta di coraggio, una buona volta. Cerchi di prendere una strada molto simile a quella del Sudafrica (che non ha neanche il 30% di vaccinati), a maggior ragione con un alto tasso di vaccinazione e anche per dare un senso al messaggio lanciato nell’ultimo anno. Se col vaccino, grazie a Omicron, il Covid è diventato un’influenza, perché continuare a incatenare positivi asintomatici, ma soprattutto contatti di positivi asintomatici? Il positivo vaccinato, 9 volte su 10, non ha nulla oltre che un raffreddore, figurarsi il contatto di un positivo. Cambiare sistema di tracciamento è la strada da assumere per forza di cose da qui a qualche settimana, onde evitare di alimentare ancor di più il panico da corsa ai tamponi anche per un mal di schiena e di intasare farmaci e drive-in. Ma, soprattutto, rendere gratuiti i tamponi, oltreché acquistabili praticamente in ogni supermercato e facilmente eseguibili a casa.

Chiudo con il pensiero, abbastanza recente, del professor Bassetti: “Abbiamo oltre 50mila casi Covid al giorno, diventeranno molti di più, finiamola con il tracciamento e le quarantene dei contatti. Chi è malato deve stare a casa e dobbiamo finire con il tracciamento. Non possiamo continuare a mettere in quarantena e in isolamento forzato decine di persone (i contatti) per ogni tampone positivo. Deve cambiare tutto, non possiamo contrastare il Covid di dicembre 2021 con gli strumenti normativi del dicembre 2020, più dell’80% degli italiani è vaccinato e per loro il Covid, oggi, è poco più che un brutto raffreddore”.

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