Le ricette di StrettoWeb: ricetta e tradizione della pignolata calabrese
Antico dolce della tradizione natalizia calabrese la pignolata è realizzata con piccole e golose palline fritte e ricoperte dal miele. Ingredienti semplici e facilmente reperibili come la farina, le uova ed il miele per questa ricetta della tradizione povera simbolo di buon augurio: era un rito, infatti, prepararne in abbondanza da donare a parenti ed amici nei giorni che precedevano il Natale. Molto simili alla pignolata i turdilli calabresi sono un altro goloso dolce natalizio fatto di piccoli gnocchetti di pasta fritti e rivestiti dal miele caldo.
Difficoltà: media
Preparazione: 20 minuti + 30 minuti di riposo
Cottura: 25 minuti
Porzioni: 4 persone
Costo: basso
INGREDIENTI
300 gr. di farina 0
4 uova
200 gr. di miele di castagno
Confettini colorati
½ litro di olio di semi di girasole e sale
Preparazione
Disponete la farina a fontana, aggiungete le uova intere ed un pizzico di sale ed incominciate ad impastare. Lavorate il composto fino ad avere un panetto sodo, avvolgetelo nella pellicola trasparente e fatelo riposare per 30 minuti. Stendete quindi l’impasto in sottili filoncini, tagliateli a pezzetti e realizzate le palline. Friggetele in olio di semi bollente, scolatele e fate assorbire l’olio in eccesso. Sciogliete il miele a bagnomaria ed immergetevi le palline un po’ alla volta, disponetele sul piatto di portata e cospargetele di confettini colorati.
Conservazione
La pignolata calabrese si conserva a temperatura ambiente per diversi giorni.
Curiosità sulla pignolata calabrese
Simbolo di fortuna ed abbondanza la pignolata ricorda per il colore e la forma delle palline le monete d’oro ed era tradizione, infatti, prepararne in quantità da offrire in segno di buon augurio. Se il nome è di derivazione spagnola e si riferisce ad un dolce tipico dell’Andalusia la ricetta ha origini antichissime che risalgono ai tempi della Magna Grecia: proprio come gli “struffoli napoletani”, che in greco indicano qualcosa di “rotondo”, la pignolata era infatti anticamente diffusa in Grecia ed in Turchia. I prodotti dolciari calabresi racchiudono tradizioni millenarie e sono tramandati di generazione in generazione: fatti a mano con tecniche antiche ed ingredienti semplici la loro grande varietà aveva un significato rituale legato alle feste dei Patroni ed alla vita contadina che si esprimeva anche attraverso le forme date ai biscotti. Spesso erano realizzati con dolcificanti naturali come il miele, essendo lo zucchero ancora poco reperibile, lo sciroppo di fichi ed il mosto. Il miele, pur essendo abbastanza diffuso, veniva riservato per la pignolata ed i “mostaccioli”, o “’nzuddhe”, i tipici dolci di origine greca dalle forme più diverse realizzati con farina, miele e mosto caldo e consumati in occasione delle feste.
Consiglio della zia
Utilizzate il miele millefiori per un gusto più delicato e decorate la pignolata anche con frutta secca sbriciolata.