Sicilia, Natale e Capodanno solo a Messina si festeggiano in piazza. De Luca: “meglio eventi all’aperto, che festini privati senza controlli”

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Il Sindaco De Luca ribadisce anche sulle vaccinazioni: “lo Stato faccia una legge per renderlo obbligatorio prendendosi la responsabilità di tutto”

Per il secondo anno consecutivo il Natale e il Capodanno saranno festeggiati in maniera sobria in molte città a causa del Covid, ma a Messina nessun evento sarà cancellato. A confermarlo il sindaco Cateno De Luca che, con un post su Facebook ha annunciato: “non se ne parla, io non annullo gli eventi”. L’intento del primo cittadino è quello di ridurre al minimo le feste private al chiuso e favorire i festeggiamenti all’aperto, dove la possibilità di contagio è ovviamente molto meno probabile. “Lo Stato faccia una legge per rendere obbligatorio il vaccino prendendosi la responsabilità di tutto. Sono più sicuri i festini nelle ville? E chi controlla il Green Pass delle feste organizzate in privato? Meglio e più sicuri i concerti all’aperto con i necessari controlli e le giuste precauzioni. Io non annullo il programma delle manifestazioni”, ha proseguito De Luca.

La scelta ovviamente fa sorridere i commercianti, già piegati da due anni di restrizioni e chiusure forzate. Sospendere gli eventi natalizi avrebbe ovviamente ridotto ancor di più la presenza dei turisti nella città dello Stretto, procurando soltanto un’ulteriore mazzata dal punto di vista economico. Preoccupati per l’aumento dei casi Covid, però, molti altri amministratori hanno agito e preso decisioni opposte: sindaci e prefetti stanno vietando i classici veglioni e feste in piazza per scongiurare un’impennata della curva epidemiologica. “Il momento non permette di rischiare”, precisano i primi cittadini e le autorità. A Palermo, ad esempio, anche a causa delle condizioni economiche in cui versa il Comune, non ci sarà il concerto in piazza Politeama, ma non sarà l’unica città siciliana senza Capodanno in piazza. Anche la Prefettura di Agrigento ha divulgato una nota ai comuni della provincia e alle forze dell’ordine, vietando “feste di piazza, eventi, concerti e/o veglioni che possano comunque determinare la presenza di numeri elevati di persone difficili anche da controllare”.

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