Messina, De Luca mette in luce il fallimento dello Stato sul fronte Covid: “immunità di gregge e ‘green cazz’, la verità è che qualcosa è andato storto”

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“Non si assume le responsabilità di fare l’obbligo per la vaccinazione di massa. Non ci sto a farmi quarta o quinta dose, se ancora c’è qualcuno che non ne ha fatta neppure una. Se il Governo crede che il vaccino sia la soluzione, allora faccia la legge”: è questo il pensiero del Sindaco di Messina, Cateno De Luca, che ancora una volta critica la scelta di vietare gli eventi all’aperto: “si sta giocando con le tasche degli imprenditori e la salute mentale dei cittadini, una famiglia che trascorre il Natale in macchina per fare i tamponi è vergognoso”

“Sul fronte dell’obbligo vaccinale siamo in ritardo da un anno. I primi vaccini sono stati diffusi esattamente un anno fa, lo ricordo ancora il vagone blindato dei vaccini entrato in Italia scortato dall’esercito. In un anno esatto è partita la campagna, ci è stato detto che dovevamo vaccinarsi al più presto così che, come avviene nel gregge di pecore, ad un tratto scatta l’immunità. Ad una certa percentuale che era del 70-80% ci saremmo immunizzati tutti. Del senso, anche se c’è uno zoccolo duro che non si vaccina, non bisognava preoccuparsi”. Ad affermarlo è il Sindaco di Messina, Cateno De Luca, nel corso di una diretta Facebook. Il primo cittadino mette in luce i gravi errori di comunicazione che sono stati commessi nell’ultimo anno dal Governo italiano e di una sorta “flop” rispetto ai risultati precedentemente programmati e promessi ai cittadini italiani.

“La campagna tuttavia parte, ci fanno firmare dei moduli, in cui si dichiara l’anamnesi e che ci si sta ponendo volontariamente al vaccino – prosegue De Luca – . Significa che se il cittadino sta andando volontariamente a farmi il vaccino, io Stato, non serve che faccia alcun obbligo. E’ passato un anno esatto, l’immunità di gregge non c’è stata, diciamolo chiaramente, qualcosa non ha funzionato. Dopo sono iniziate ad arrivare le varianti, questa vaccinazione non ha portato al risultato voluto. Io ho fatto la seconda dose ad agosto, dal 10 di gennaio potrò fare il booster. Voglio ricordare a me stesso che il 20 maggio 2020, dopo aver superato la fase del lockdown, che è stata una guerra, spiegai che si entrava in un periodo di libertà vigilata, si doveva fare una banca dati e tenere sotto controllo determinati comportamenti. Fui quindi io a parlare per primo di green pass. La verità è che sino ad oggi è continuato a cincischiare con il green pass che è diventato “green cazz”, il risultato è che ancora la legge per la vaccinazione di massa non si fa”.

Ma perché non si fa l’obbligo vaccinale? “Io mi chiedo quanto sta costando economicamente tutto questo momento intermedio fatto di controlli, tamponi e quanto disagio si sta creando alla gente? Le persone fanno fine di sei ore per i tamponi, ma dove siamo andati a finire? Il “green cazz” ci serviva ad uscire dalla fase del lockdown fino alla creazione del vaccino, poi basta. Se questa è la scelta e siamo sicuri che fare il vaccino è corretto, allora si fa la legge e tutti si devono vaccinare. Perché si continua a massacrare il cervello dei cittadini senza prendere scelte? Perché si limitano le libertà senza emanare il provvedimento principale, cioè la legge di vaccinazione obbligatoria? Perché si continua a tollerare chi campa con i tributi che pago io? Fare il rivoluzionario con i soldi miei non mi sta bene, soprattutto chi fa parte del sistema pubblico. I vaccinati non devono pagare le stesse conseguenze di coloro che non intendono di vaccinarsi o del fallimento di alcune strategie. A me non sta più bene, qualcuno inizi a dire che dovremo fare quarta, quinta dose e chissà quante altre, però non mi sta bene che io mi faccio sei dosi e qualcuno non ne ha neanche una”.

Da uomo delle istituzioni De Luca spiega che non accetta “la sospensione degli eventi in piazza tra cittadini controllati, ma si assista a file di ore in farmacia dove sicuro ci sono persone positive, oppure si permettano festini privati dove dal green pass si passa al “green cazz”. Si sta giocando sulla stabilità psicologica della gente, le persone non comprendono più nulla. Una famiglia che si fa il Natale in macchina per ottenere un tampone rapido, ma dove siamo arrivati? Siamo di fronte ad uno Stato che non fa lo Stato, che non si prende le proprie responsabilità. Noi sindaci siamo ormai sceriffi senza pistola. Basta scaricare sugli imprenditori e i commercianti che devono controllare il Qr code al banco per un caffé. La verità è una: la legge sull’obbligo vaccinale di massa non passerebbe in Parlamento perché Fdi, Lega, M5S non la voterebbero, si gioca sul consenso. Io mi prendo anche gli sputi, io sono una persona chiara. Se il Governo non ha il coraggio di fare una legge del genere se ne vada a casa, basta giocare con la salute mentale dei cittadini e con le tasche dei commercianti. Noi sindaci siamo in trincea e vediamo le lacrime della gente, di chi vede saltare tutti i propri programmi. Oggi la situazione è scappata di mano, è peggiore di quando si è chiusa l’Italia nel merzo 2020, i dati parlano chiaro”.

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