Omicron: -40% dei ricoveri rispetto alle altre ondate, in Sudafrica superato il picco senza aumento decessi

StrettoWeb

Le comunicazioni dal Sudafrica sulla variante Omicron continuano ad essere rassicuranti: percentuale bassa dei ricoveri rispetto alle altre ondate e picco di contagi superato senza troppi morti

In Sudafrica c’è stato l’epicentro della variante Omicron, ben presto predominante in tutto il mondo. Per questo, è il paese che più di tutti può anticipare una fotografia della situazione in termini di contagi, ricoveri e morti per Covid. E i dati che continuano ad arrivare in tal senso sono per fortuna incoraggianti: maggiore contagiosità, meno gravità. Con Omicron più giovani finiscono in ospedale, ma i ricoveri restano nettamente inferiori a quelli registrati con le ondate precedenti e il quadro clinico della malattia è più leggero, tanto che il tasso di mortalità tra i ricoverati è passato dal 29,1% della terza ondata al 2,7% della quarta. E’ il quadro emergente dall’analisi comparata dei ricoveri in ospedale nelle prime tre settimane di ciascuna delle quattro ondate di SARS-CoV-2 in Sudafrica, realizzato dal network di ospedali privati Netcare e pubblicato su Jama.

Tra l’altro, dall’analisi è emerso che, tra quanti si presentavano in ospedale, il tasso di ricovero è sceso dal 68-69% nelle prime tre ondate al 41,3% con la quarta ondata, una riduzione di circa il 40%. Diminuisce anche l’età media dei ricoverati: da 59-53 anni a 36 anni. Diverse sono anche le caratteristiche cliniche dei pazienti che si rivolgono in ospedali, in particolare nell’ultima ondata solo il 31,6% è arrivato in ospedale con insufficienza respiratori acuta, contro il 91,2% dei casi con la variante Delta e il 72% della forma originale del virus. Durante le prime tre settimane della quarta ondata i tassi di ricoveri in terapia intensiva sono stati del 18,5%, nettamente inferiori al 29,9% della terza ondata, al 36,6% della seconda e al 42% della prima. Crollata anche la proporzione di pazienti che ha avuto bisogno di ossigenoterapia, che è passata dal 74% nelle prime tre settimane della terza ondata al 17,6% dell’era Omicron. Anche il bisogno di ventilazione meccanica è sceso dal 16,4% e 12,4% della prima ondata e terza ondata all’1,6% della quarta.

Inoltre, “tutti gli indicatori suggeriscono che il Paese potrebbe aver superato il picco della quarta ondata, recita una nota della presidenza, c, un po’ a sorpresa, la fine del coprifuoco notturno. “Mentre la variante Omicron è altamente trasmissibile – si legge ancora – ci sono stati tassi di ospedalizzazione inferiori rispetto alle precedenti ondate. La velocità con cui la quarta ondata guidata da Omicron è salita, ha raggiunto il picco e poi è scesa è stata sbalorditiva. Picco in quattro settimane e declino precipitoso in altre due”, ha scritto su Twitter Fareed Abdullah del South African Medical Research Council.

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