Polizia, il sindacato: “siamo allo stremo, costretti a controlli sul green pass e con meno agenti sospesi per il vaccino, la corda si sta spezzando”

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La nota del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.)

“Le esigenze di ordine pubblico per i noti servizi relativi agli sbarchi, alle manifestazioni no tav, no green pass e all’attività di pattugliamento del territorio, nonché in aggiunta al controllo del green pass nei locali e sui mezzi pubblici, hanno condotto il personale della polizia di stato allo stremo in quanto, non riesce ad usufruire nemmeno dei riposi previsti dal contratto di lavoro”. Lo afferma in una nota il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.).

“Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) si chiede come mai ancora una volta, durante l’approvazione della legge di bilancio, lo sguardo verso il comparto sicurezza si è dimostrato veloce e poco attento alle effettive esigenze che con difficoltà possono essere soddisfatte con le risorse a disposizione. Il Vice Segretario Nazionale Caterina Fabbrizzi pone la sua attenzione non solo alle esigenze del personale che ormai è allo stremo, ma anche alle preoccupazioni dei cittadini che si sentono a giudizio del LI.SI.PO. “abbandonati” in quanto vedono centinaia di poliziotti impiegati esclusivamente in ordine pubblico e controllo green pass, indebolendo a parere del LI.SI.PO., il pattugliamento del territorio”.

“Un’ulteriore preoccupazione dei cittadini sempre a giudizio del LI.SI.PO. è riferita alla perdita di alcune unità di poliziotti che dal 15 dicembre probabilmente si faranno sospendere dal lavoro poiché hanno deciso di non aderire alla profilassi vaccinale. Il LI.SI.PO. storicamente contrario all’obbligo vaccinale si chiede quanto sia stato effettivamente utile adottare un provvedimento di questa portata che, oltre a non garantire la limitazione dei contagi, in quanto i vaccinati possono infettare ed infettarsi quanto i non vaccinati, porterà alla riduzione del personale che dal 15 dicembre probabilmente si farà sospendere aumentando di fatto le problematiche che già affliggono la gestione dei servizi che devono essere garantiti. La collettività – ha concluso Fabbrizzi – a parere del LI.SI.PO. di fronte a queste iniziative governative sta esprimendo in modo informale seria preoccupazione perché non si sente più tutelata”.

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