Riscuote grande successo la messinscena del capolavoro rossiniano, rappresentato il 26, 28 e 30 novembre
Uno dei capolavori indiscussi del melodramma è, senza alcun dubbio, “Il barbiere di Siviglia”: opera buffa musicata dal grande compositore Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini (desunta dalla omonima commedia del francese De Beaumarchais). È stato infatti messo in scena, nei giorni 26, 28 e 30 novembre, presso il Teatro “Vittorio Emanuele” di Messina una validissima rappresentazione del capolavoro rossiniano; opera, questa, che non veniva rappresentata a Messina da diverso tempo, ormai (specificamente: del 1994 e del 2000 sono state alcune delle ultime rappresentazioni); e, nella fattispecie, alla messinscena del 1994 esplicitamente si richiama la rappresentazione di questi giorni. Innanzitutto e specificamente, nella regia: firmata, allora come ora, dal grande Federico Tiezzi (affiancato tuttavia, questa volta, dalla valida mano di Francesco Torrigiani): mano registica, la sua, estremamente sapiente e meticolosa, che è riuscita pienamente a plasmare su ogni cantante i tratti caratteriali del personaggio; molto validi anche, decisamente, sono le scene di Pierpaolo Bisleri ed i costumi di Pasquale Grossi.
Grande fiore all’occhiello di questo “barbiere” messinese, comunque, è indubbiamente anche il cast, davvero di eccezione: Didier Pieri nel ruolo del Conte d’Almaviva, Fabio Maria Capitanucci in quello di Don Bartolo, Aya Wakizono nei panni della protagonista femminile, Rosina e i due Figaro: Massimo Cavalletti e Gianni Giuda (28 novembre). Molto validi anche i comprimari: Andrea Concetti nel ruolo di Don Basilio, Ilaria Casai in quello di Berta Lorenzo Malagola Barbieri in quello di Fiorello ed Antonio Lo Presti nei panni di Ambrogio. Molto buona anche la prestazione di Stefania Visalli, maestro al cembalo.
Un enorme apprezzamento, poi, meritano il coro lirico “F. Cilea” di Reggio Calabria, diretto dal maestro Bruno Tirotta e l’orchestra del teatro “V. Emanuele” di Messina, diretta questa volta dalla magistrale bacchetta di Giuseppe Ratti: due enti musicali che possono essere davvero considerati dei capisaldi del mondo operistico meridionale.
Volgendo un conclusivo plauso all’Ente regionale autonomo “Teatro di Messina”, ci auguriamo che messinscene simili siano sempre più frequenti e costanti nelle nostre realtà.