Reggio Calabria, torna il disastro della Dad: i Sindaci chiudono tutte le scuole, in classe non tornerà praticamente nessuno. Dopo due anni dall’inizio della pandemia, nonostante il 90% di vaccinati e l’obbligo di vaccino per insegnanti e personale scolastico, non è cambiato nulla
Non solo a Messina, dove il sindaco Cateno De Luca ha annunciato la chiusura di tutte le scuole fino al 23 gennaio. Anche a Reggio Calabria e provincia i ragazzi torneranno nell’incubo della Dad, esattamente come due anni fa all’inizio della pandemia. Quando non conoscevamo il virus, quando non c’erano i vaccini (oggi somministrati al 90% della popolazione e al 100% del personale scolastico). Quando eravamo stati colti di sorpresa. Ma non è cambiato nulla, perchè la politica non ha assunto medici e infermieri, non ha incrementato i posti letto, e l’emergenza è diventata cronica e adesso rischia di diventare eterna. A cos’è servito l’obbligo di vaccinazione per insegnanti, bidelli e segretari scolastici se poi siamo finiti tutti di nuovo in Dad? E come faranno i genitori dei bambini piccoli ad andare al lavoro se dovranno assolvere al triste ruolo di assistenti educativi e tecnologici, sostituendo lo Stato che non riesce ad assolvere ormai neanche alle basilari funzioni costituzionali. E’ un disastro totale: negato il diritto alla salute, negato il diritto all’istruzione, negato il diritto al lavoro. All’inizio della pandemia l’abbiamo accettato tutti per l’effetto-sorpresa, ma adesso? Come si possono giustificare due anni di sperperi in monopattini, banchi a rotelle, svariati miliardi di euro per 4 dosi di vaccino sperimentale già acquistate per tutta la popolazione nell’illusione che fosse la soluzione a tutti i problemi, e adesso siamo praticamente di nuovo in lockdown?
Il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, dott. Carmelo Versace, ha scritto oggi ai Sindaci di tutti i comuni, al Prefetto Mariani, al Presidente della Regione Occhiuto, alla sua vice Giusi Princi, al commissario ASP Scaffidi e al direttore sanitario del GOM Costarella, spiegando che lo stesso Costarella ha chiesto la “chiusura delle scuole per almeno 2/3 settimane in rapporto alla stima dei dati che verranno di volta in volta rilevati” e chiedendo a tutti gli amministratori di “adottare la misura richiesta“. E’ molto difficile che ci siano quindi Sindaci che si oppongano, e in molti si sono già adeguati. Le scuole rimarranno chiuse anche a Reggio Calabria, il capoluogo di provincia, dov’è attesa nel pomeriggio l’ordinanza sindacale. Molti istituti erano già in Dad da metà dicembre, il blocco rischia di essere persino più lungo rispetto a quello della passata stagione.
Di seguito l’elenco dei comuni che hanno già adottato l’ordinanza di chiusura:
- Melito Porto Salvo (chiuse 10 e 11 gennaio)
- Reggio Calabria (fino al 15 gennaio)
- Taurianova (fino al 15 gennaio)
- Palmi (fino al 15 gennaio)
- Bagnara Calabra (fino al 15 gennaio)
- Scilla (fino al 15 gennaio)
- Montebello Jonico (fino al 15 gennaio)
- Cinquefrondi (fino al 15 gennaio)
- Melicucco (fino al 15 gennaio)
- Gioia Tauro (fino al 15 gennaio)
- Oppido Mamertina (fino al 15 gennaio)
- Motta San Giovanni (fino al 15 gennaio)
- Varapodio (fino al 22 gennaio)
- Stilo (fino al 15 gennaio)
- Scalea (fino al 15 gennaio)
- San Roberto (fino al 15 gennaio)
- Molochio (fino al 15 gennaio)
- Anoia (fino al 17 gennaio)
- Acri (fino al 17 gennaio)
- Bisignano (fino al 17 gennaio)
- San Giovanni in Fiore (fino al 17 gennaio)
- Crosia (fino al 22 gennaio)
- Cariati (fino al 22 gennaio)
- Rizziconi (fino al 22 gennaio)
- Palizzi (fino al 23 gennaio)
- Lago (tempo indeterminato)
- Platì (tempo indeterminato)
- Gerace (fino al 22 gennaio)
- Roghudi (fino al 15 gennaio)
- Isola Capo Rizzuto (fino al 15 gennaio)
L’elenco verrà aggiornato in tempo reale.