Caso Djokovic, parla la famiglia: “è libero! Volevano togliergli i diritti per un vaccino, non si è inginocchiato”

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La famiglia di Novak Djokovic parla ai media in conferenza stampa: il tennista è libero e vuole giocare, non si è piegato a chi voleva negargli i propri diritti

Novak è libero. Pochi istanti fa si è allenato, era su un campo da tennis. È venuto in Australia per giocare a tennis“. Si apre con le parole di Djordje Djokovic, fratello di Nole, la conferenza stampa della famiglia Djokovic in merito al caso che ha visto come protagonista il tennista serbo negli ultimi giorni. Trattenuto presso il Park Hotel di Melbourne dal giorno del suo arrivo in Australia, Djokovic era in attesa del pronunciamento del giudice in merito al ritiro del visto che gli impedisce di restare sul suolo australiano e di giocare gli Australian Open. Quest’oggi il tribunale ha annullato il ritiro del visto, collegato all’esenzione da vaccino anti-Covid ricevuto dopo la positività del 16 dicembre: Djokovic è dunque libero di restare, ammesso che il ministro per l’Immigrazione non decida autonomamente di espellerlo.

Verità e giustizia sono emerse. Vogliamo ringraziare il sistema giudiziario australiano e il giudice Kelly. Lo ha fatto in modo molto neutrale, prestando attenzione ai dettagli. Ha esaminato ogni aspetto di questa storia, ogni fatto. La nostra famiglia è molto contenta che la giustizia e la verità abbiano prevalso. – aggiunge il fratello di Djokovic – Novak è un uomo onesto ed eccezionale e sono molto felice che lo stato di giustizia esista e che possiamo ancora lottare per la verità e i diritti umani. Novak è finalmente libero. Lui è solo per la libertà di scelta. Il diritto e la giustizia hanno vinto. Mi aspetto che venga rispettata la decisione del giudice“.

La madre Dijana, definisce questa “la più grande vittoria” nella carriera del figlio. “Abbiamo provato a lottare per lui. C’è stato uno spettro di emozioni: tristezza, paura, delusione. – racconta la donna – Ci sono stati momenti in cui non aveva il suo cellulare e non sapevamo cosa stesse succedendo. Non avevamo idea se stava bene. Come madre, non riesco a riprendermi così facilmente e penso che ogni madre lo capirà”.

Ben più dure le parole di papà Serdjan:Nole non ha permesso che questo lo lasciasse in ginocchio. Negli ultimi giorni sono successe varie cose ed è stato molto difficile. Ma è mentalmente forte, un giovane fantastico. Non ha mai offeso nessuno, è sempre stato in buoni rapporti con tutti. Ma ovviamente il fatto che provenga da un paese piccolo e impoverito non era qualcosa che piaceva ai grandi potenti, e pensavano di avere poteri dati da Dio. Novak è stato accolto all’aeroporto e non ha ricevuto alcun diritto. Gli hanno tolto tutti i diritti che ha come essere umano […]. Lo hanno convinto a firmare un documento di revoca del visto e lui si è rifiutato di firmarlo perché non c’era motivo. Non aveva fatto nulla per contribuire a quella situazione. Non gli hanno concesso il diritto di comunicare con i suoi avvocati, con la sua squadra, con i suoi amici. È rimasto solo con lui per diverse ore. Gli hanno persino portato via il telefono“.

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