Chiusura PPI di Scilla e del Presidio di Guardia Medica a Bagnara. Ruggiero si rivolge al Governatore Occhiuto : “situazione drammatica, basta nascondersi dietro la parola carenze”
“Che la salute sia il bene più prezioso, e che la sua tutela sia un diritto imprescindibile, non sono uno slogan! La sanità calabrese e ancor peggio quella reggina, questo dritto pensano di gestirlo come “a tirare a campare”! La tragedia dell’ indifferenza che si sta consumando sulla pelle dei cittadini è disarmante! Con la chiusura del PPI di Scilla nelle ore notturne e i problemi della chiusura o apertura a tempo del presidio di Guardia Medica a Bagnara, si prospetta uno scenario drammatico per la tutela della salute di migliaia di cittadini che trovavano in queste due realtà un punto di primo intervento per emergenze notturne e festivi”. E’ quanto afferma Silvana Ruggiero, assessore al Comune di Bagnara. “Con la salute non si scherza -sottolinea- non bisogna essere superficiali e poco contano le chiacchiere di chi ha la responsabilità di tutelarla! E si, perché di chiacchiere si tratta, a partire da quando si afferma che la chiusura del Punto di Primo Intervento di Scilla e della Guardia Medica di Bagnara sono una questione di mancanza di medici. Né ci si può nascondere dietro il periodo particolare della pandemia che vedrebbe medici impegnati per affrontare il Covid, perché il Covid non ha fatto altro che scoperchiare una pentola già vuota di medici, di bandi per la loro assunzione e di assenza di programmazione sanitaria territoriale. La pandemia ci ha trovato impreparati proprio per questo, ma l’emergenza sanitaria in Calabria ed in particolare nel territorio reggino è atavica, è incancrenita da una mala gestione e programmazione che fa divenire l’ordinario come straordinario”.
“E poi mi chiedo –rimarca– quanti medici sono dietro una scrivania a fare i burocrati negli uffici dell’Asp? Ciò equivale a dire che un muratore anziché impastare il cemento, si sieda davanti ad una scrivania a ordinarlo! Questo è il paradosso della nostra sanità: se è vero che ci vogliono anche i medici ambulatoriali, è altrettanto vero che la burocrazia va fatta dagli impiegati, dal personale amministrativo. Pertanto attuate il codice deontologico a cui un medico ha prestato giuramento e facciamo fare i medici ai medici e i burocrati agli amministrativi! Tutto questo lo urlo e lo rivendico non come istituzione (Assessora) ma come cittadina che vivendo in famiglia continue emergenze sanitarie, proprio per questa adozione di vita ha sempre lottato contro le ingiustizie e i diritti negati in campo sanitario. Un altro paradosso a proposito del presidio di Guardia Medica di Bagnara, non solo non viene garantito l’importante servizio con continuità, ma non si danno neanche informazioni ai cittadini. Occorre informare gli stessi sui giorni e orari in cui è presente il medico di guardia, non lasciare genericamente un avviso “medico in visita” o il nulla! Perché i cittadini che hanno bisogno di un intervento del medico di guardia devono sapere se possono recarsi al presidio, invece sta accadendo che la assenza di informazione, fa sì che i cittadini si rechino davanti alla porta del presidio e fiduciosi aspettano che compaia un medico, che però per quel giorno e per quell’orario non ci sarà. Le emergenze sanitarie di un cittadino non si possono permettere perdite di tempo di attese inutili, perché è già successo che queste inutili attese abbiano messo a repentaglio la vita di cittadini che solo la casualità del passaggio di un medico ha scongiurato un drammatico epilogo”.
“Quindi con la stessa aberrante tranquillità con cui non si garantisce la tutela della salute, abbiate la responsabilità di informare i cittadini! La pandemia come già detto ha scoperto ancora di più, in tutta la sua drammaticità, una carenza di servizi sanitari (soprattutto quelli di prima emergenza) che fanno paura, tanta paura! E gli unici servizi che erano rimasti come il Punto di Primo Intervento di Scilla e il Presidio di Guardia Medica di Bagnara, che avevano resistito alla gestione numerica e non umana della sanità, vengono chiusi o ridimensionati, come se il bisogno di cure dei cittadini fosse prevedibile come i calcoli a tavolino che fanno chi gestisce il settore! Basta con l’essere derubati del sacrosanto diritto di essere curati, di avere punti di riferimento per le emergenze, basta con la parola straordinario anche nell’ordinario, basta trincerarsi dietro l’eufemismo “carenza”, perché se di carenza si deve parlare è la carenza di coscienza di chi ha la responsabilità di garantire il diritto alla salute, di sopperire alle emergenze, di pensare che a tutti i livelli chi gestisce l’apparato sanitario non sta gestendo un azienda e-commerce che basta fare un clic al computer per vendere e svendere la salute dei cittadini, ma sta gestendo il benessere di esseri umani, e per farlo occorre stare in trincea e con coscienza saper cogliere e sopperire ai veri bisogni sanitari della gente, programmare piuttosto che tagliare, curare piuttosto che riscaldare una sedia! Non devono essere i cittadini a fare sit-in o a urlare continuamente la propria disperazione. Mettetevi una mano sulla coscienza e mettete in atto coi fatti la responsabilità per cui siete stati nominati, se non ne siete capaci cambiate mestiere! Tutto questo mio sfogo lo indirizzo ovviamente anche e soprattutto al Governatore Occhiuto, che oltre ad essere il massimo garante del benessere del popolo calabrese, è stato anche nominato Commissario della sanità calabrese. Si è voluto fortemente che la sanità fosse gestita non da commissari esterni, oggi il Governatore ha l’opportunità di dimostrare che i calabresi meritano una sanità equa, giusta ed efficiente”, conclude Ruggiero.