Cosa deciderà il Governo su obbligo vaccinale e Super Green Pass per i lavoratori? Tutte le ipotesi in attesa del Consiglio dei Ministri

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Tutte le ipotesi sul piatto del Governo per quanto concerne l’obbligo vaccinale e il Super Green Pass per i lavoratori: tra indiscrezioni e non solo

Interventi pubblici, divisioni, indiscrezioni, spaccature. Ma, alla fine, niente ancora è stato deciso. Sul tavolo del Governo, in queste ore, si discute di obbligo vaccinale, probabilmente come non mai da circa un anno a questa parte, e cioè da quando hanno iniziato a somministrare le prime dosi. Le prime, di divisioni, sono all’interno della maggioranza, con i partiti favorevoli al sì per tutti e quelli secondo cui invece non sposterebbe più di tanto l’asticella per convincere i non vaccinati, che ormai sono meno dell’11% degli italiani con più di 12 anni pari a meno di 6 milioni di persone. Secondo quanto emerge, però, l’obbligo vaccinale per tutti dovrebbe essere escluso e di questo si parlerà nel Consiglio dei Ministri che dovrebbe tenersi in settimana, forse già mercoledì. Alla fine, nonostante il solito grande caos, clamore mediatico e tanta (davvero tanta) confusione, gli accordi potrebbe far partorire soltanto un topolino. E considerando che per le forze dell’ordine, per la scuola e per il mondo della sanità già c’è l’obbligo, si ipotizza un’estensione del Super Green Pass ai lavoratori della pubblica amministrazione “arrivando a una soluzione che il premier Mario Draghi vuole il più condivisa possibile, senza arrivare a strappi o divisioni”, viene spiegato da chi lo ha sentito negli ultimi giorni.

Le divisioni, dunque, vanno appianate all’interno della maggioranza onde evitare ulteriori spaccature e rischiare di creare una situazione simile a quella che ha portato alla caduta del Governo Conte. Ma c’è da capire come: probabilmente trovando un compromesso. Si ragiona così a una sorta di road map, così da introdurre l’obbligo procedendo per comparti senza mettere in affanno alcune realtà produttive che, complice l’impennata dei contagi, sono già in difficoltà per le assenze e le scarse presenze. Una soluzione, insomma, che metta d’accordo tutti. Pd e Forza Italia, che insistono praticamente da mesi sull’obbligo vaccinale per tutti, nessuno escluso. E Lega e M5S, che invece tentennano sul tema. Dal Carroccio vige il silenzio da ormai un po’ di tempo. Poche e minori esposizioni pubbliche, sul tema e non solo, ma sembra difficile poter pensare a un cambio di passo sul tema, soprattutto per ciò che concerne l’obbligo vero e proprio. I Pentastellati, invece, stanno provando a compattarsi (anche lì sono presenti divisioni) per dire no all’obbligo tout court. Per questo, i componenti del partito dovrebbero riunirsi e trovare una scelta condivisa che rispecchi la decisione in Parlamento. Non tanto e non solo sull’obbligo in sé e per sé, quanto sulla scelta di procedere sul solo mondo del lavoro, lasciando fuori, ad esempio, disoccupati o studenti universitari.

“L’estensione del Super Green Pass sui luoghi di lavoro può aiutare a convincere una parte dei 5 milioni di non vaccinati”. In merito, “c’è un confronto aperto nella maggioranza ma confido che anche stavolta il premier saprà trovare una sintesi e prevedo si arrivi a un’estensione del Super Green Pass”. Anche perché “dobbiamo risolvere una serie di contraddizioni che oggi ci sono, come il fatto che chi va a prendere un caffè viene chiesto il Super Green Pass ma a chi lavora nello stesso esercizio no”. Ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, a Fuori Tg, su Rai Tre, in previsione del consiglio dei ministri del 5 gennaio. Aprendo a un’altra ipotesi: a quella di estensione del Super Green Pass ai lavoratori che sono costretti già a chiederlo ai clienti, come ad esempio ai ristoratori. Lo stesso sottosegretario ha comunque fatto intendere che, oltre alle contraddizioni in fase di scelta, alle incongruenze, alle incoerenze e alla totale confusione che si percepisce all’esterno, sia necessario trovare una sintesi tra le divisioni in maggioranza.

Una sintesi significa anche venire incontro a chi non chiede l’obbligo. Forza Italia, che di solito si è mostrata sempre favorevole all’obbligo per tutti, si sta mostrando più “morbida” per venire incontro alle esigenze degli altri partiti: “estendere il super green pass al mondo del lavoro significa mettere in sicurezza tutte quelle attività che a causa di questa quarta ondata stanno subendo nuovamente danni enormi. E’ giunto il momento di prevedere la certificazione sanitaria rafforzata almeno per tutti gli addetti ad attività di front office, che quindi sono a contatto con il pubblico, ma anche per chi lavora in quei luoghi, come per esempio ristoranti, bar o impianti sportivi, per accedere ai quali ai clienti sarà richiesto il super green pass. Solo così si potranno mettere al riparo queste realtà dal rischio di focolai e quindi di nuove chiusure”. Ha detto in una nota la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli. E la posizione del sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé è molto simile: “Forza Italia ribadirà nel prossimo Consiglio dei ministri la propria posizione che è quella di estendere l’obbligo di vaccinazione a quelle categorie di lavoratori a contatto con il pubblico per obbedire a quel principio di precauzione che ha portato medici, forze dell’ordine e insegnanti a fare il vaccino per poter esercitare la propria professione”, ha detto a Tagadà, in onda su La7. “Bisogna andare avanti con il buon senso, non con l’obbligo tout court che rimane l’ultima spiaggia e rappresenterebbe anche un fallimento delle misure di prevenzione e contenimento. Noi non stiamo fallendo: i numeri che abbiamo davanti e il senso di responsabilità ci dicono che con interventi mirati si può correggere la situazione avendo bene a mente la direzione: non chiudere il Paese”.

Ci chiediamo però, a questo punto, che senso abbia continuare ad allargare le categorie di lavoratori a cui estendere l’obbligo se non per evitare spaccature e disagio sociale. Da un punto di vista sanitario bisognerebbe ragionare più per fasce d’età che per categorie, considerando che da queste estensioni rimarrebbero comunque fuori disoccupati e, soprattutto, pensionati, e cioè anziani, la categoria effettivamente più colpita dal virus, prima e dopo i vaccini. Quanti, inoltre, tra i lavoratori da quasi 3 mesi costretti già al Green Pass (e quindi se non vaccinati a fare un tampone ogni 48 ore) sono ancora non vaccinati? L’eventuale estensione del Super Green Pass farebbe aumentare molto poco le vaccinazioni. A questo punto, quindi, l’obbligo vaccinale per tutti sarebbe la scelta migliore: eviterebbe di alimentare l’odio sociale creato in questi mesi ma anche la confusione, darebbe fiducia ai cittadini (è lo Stato a prendersi la responsabilità, rassicurando la popolazione), eviterebbe di mettere a disagio tutti quei lavoratori costretti a chiedere il Green Pass ai clienti. Ma a quanto pare questa scelta è completamente esclusa – almeno per il momento – dal tavolo del Consiglio dei Ministri.

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