Veneto fra le Regioni più colpite dal Covid, ma l’assessore Donazzan tuona: “il Green Pass ha fallito, alimenta odio e danneggia economia”

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Nonostante il Veneto sia una delle regioni più colpite dal Covid, l’assessore al Lavoro Elena Donazzan boccia il Green Pass: una misura che, a suo dire, ha solo contribuito a generare odio e danneggiare l’economia

Il Green Pass ha fallito: sta alimentando un inutile tutti contro tutti tra i cittadini italiani e provocando gravi danni alla nostra economia. Il governo ne disponga il superamento e torni ad occuparsi dei reali problemi della nostra Nazione, a partire dai rincari dei costi delle materie prime e per l’energia che stanno impattando sui consumi e presto impatteranno pesantemente anche sul fronte occupazionale“. Ad affermarlo è Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro del Veneto e responsabile nazionale del dipartimento lavoro e crisi aziendali di Fratelli d’Italia che sottolinea come siano stati più i danni collaterali provocati dalla certificazione verde rispetto ai benefici nel contenere il virus. Una bocciatura pesante che arriva dall’assessore di una delle Regioni più colpite dal Covid dall’inizio della pandemia a oggi: sul finire di gennaio si registrano circa 20.000 casi di media settimanali con un picco di 48.000 lo scorso 25 gennaio.

Eppure, l’imminente entrata in vigore delle nuove restrizioni disposte dal governo Draghi fa storcere il naso alla Donazzan che dichiara: “mentre il resto d’Europa si appresta ad allentare progressivamente le restrizioni imposte per il contenimento della pandemia, in Italia diventeranno operative da domani le nuove limitazioni pensate dal governo Draghi ai danni degli italiani sprovvisti di Green Pass rafforzato: parliamo di cittadini che non avranno più la possibilità di utilizzare i mezzi pubblici per recarsi a lavoro o di concedersi una pausa pranzo all’aperto in un ristorante o in un bar. Da domani scatterà inoltre anche l’obbligo vaccinale per gli over 50: poco più di un milione e mezzo di persone ancora non vaccinate che dal 15 febbraio, quando scatterà l’obbligo anche sul posto di lavoro, non potranno più lavorare“. Ad oggi il 90,69% degli italiani con più di 12 anni “si è sottoposto alla somministrazione della prima dose, l’87,64% ha invece già completato il ciclo vaccinale: il numero dei nuovi positivi è in calo, come pure quello dei ricoveri nei reparti ordinari ed in terapia intensiva“: con questi numeri, per Donazzan,questa nuova stretta non ha alcun senso“, ma ad “opporsi a tutto ciò in Parlamento è solo Giorgia Meloni ed Fratelli d’Italia, uniche voci autorevoli delle imprese italiane su cui stanno gravando rincari energetici senza precedenti e gli effetti di quarantene e Green Pass sulla forza lavoro“.

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