L’allarmante dato proveniente dagli Usa: +40% delle morti nel 2021 tra i 18 e i 64 anni, ma non per Covid

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L’allarmante dato proveniente dagli Usa riguardante un’eccessiva mortalità per i soggetti in età lavorativa fra i 18 e 64 anni

Un dato allarmante è quello che proviene direttamente dagli Usa, per bocca di Scott Davidson, Ceo della compagnia assicurativa OneAmerica. Questa società si occupa di polizze vita ed è sempre attenta alle analisi relative al numero di decessi e alle varie fasce d’età. “I tassi di mortalità attuali sono i più alti mai visti nella storia di questo settore, e non solo alla OneAmerica”, le parole di Davidson nel corso di un’intervento. Chi muore? “Principalmente le persone in età lavorativa, fra i 18 e i 64 anni. Tanto per darvi un’idea di quanto questo sia grave – ha dichiarato – una catastrofe da tre sigma, ossia una di quelle che avvengono una volta ogni 200 anni, comporterebbe un aumento del 10% rispetto al valore pre-pandemia, per cui il 40% è un valore inaudito”.

La mortalità, considerando questa fascia d’età, è fuori dalla norma. Cause? Non di certo il Covid. “Quello che ci dicono i dati è che le morti che vengono segnalate come da Covid sottostimano di gran lunga i decessi tra le persone in età lavorativa durante la pandemia. Sul loro certificato di morte non è scritto Covid nella maggioranza dei casi, ma i morti sono aumentati in numero enorme”, ha detto il Ceo. Il percorso dei morti Covid, tra l’altro ormai lo sappiamo da due anni, non considera quasi per nulla gli Under 40, se non in minime percentuali in caso di patologie varie o fragilità di ogni tipo.

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