Covid, il Sindaco di Platì: “108 contagi, nessun ricoverato. Zona rossa è precauzionale”. Così Occhiuto ha spedito in lockdown uno dei paesi meno colpiti dal virus [DATI]

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Covid, il Sindaco di Platì Rosario Sergi illustra le motivazioni della “zona rossa”: “l’abbiamo concordata con le autorità sanitarie e il Presidente Occhiuto a scopo precauzionale, i contagi sono 108 ma per fortuna nessuno è ricoverato”

Hanno fatto molto rumore le dichiarazioni del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che stamani ha detto testualmente a Radio 24: “In Calabria ho fatto la ‘zona rossa’ solo a Platì, un Comune che ha meno del 30% dei vaccinati. Qualche settimana fa sono andato in questa cittadina reggina, ho fatto aprire un centro vaccinale ed ho detto agli abitanti: vaccinatevi o vi metto in ‘zona rossa’. Il primo giorno si sono vaccinati in 40, il secondo in 20, poi sempre meno. E adesso sono in ‘zona rossa’, e resteranno a casa“. Parole molto forti, che sottintendono come a Platì – unico comune della Calabria da ieri in lockdown – non sia stata disposta la zona rossa in base a dati scientifici, all’indice Rt o all’incidenza dei contagi, o ancora al numero dei ricoverati, bensì soltanto come ripicca punitiva rispetto ai cittadini che non si sono vaccinati.

Il Sindaco di Platì Rosario Sergi ci ha contattato per chiarire la situazione, evidenziando come “non avremmo mai accettato una scelta del genere se fosse stata così arbitraria; non ho sentito le dichiarazioni di Occhiuto, ma vi assicuro che la zona rossa l’abbiamo concordata insieme, il Presidente mi ha telefonato per chiedermi cosa ne pensavo dell’istituzione della zona rossa e io gli ho risposto che se non mi avesse chiamato per propormela, sarei stato io dopo poche ore a contattarlo per chiedergliela. Abbiamo un numero di contagiati che ci preoccupa, oggi siamo arrivati a 108 casi positivi nel paese, non avevamo mai avuto un numero così alto dall’inizio della pandemia. Su appena 3.700 abitanti, 108 contagi sono tantissimi, praticamente c’è un positivo in ogni famiglia. Aspettiamo inoltre il risultato di altri 150 tamponi molecolari fatti dalle USCA dell’Asp e ci sono altre persone in lista per fare il tampone. Non avevamo mai visto una tale diffusione del contagio nei precedenti due anni nel nostro paese. Per questo motivo, ancora prima della zona rossa concordata con Occhiuto, io avevo già chiuso tutte le scuole del Comune, in contrasto con le indicazioni in merito di tutte le autorità superiori, per spirito cautelativo e precauzionale, e l’ho fatto a tempo indeterminato. I nostri studenti saranno in Dad finché la situazione del contagio rimarrà tale, a tutela della sicurezza dei cittadini. Da ieri abbiamo predisposto anche la chiusura di tutti gli uffici comunali. Fortunatamente al momento non registriamo nessun ricovero tra i nostri positivi, le loro condizioni non preoccupano. Ma ci preoccupa l’evoluzione di un contagio così diffuso“.

Effettivamente a Platì ci sono oggi 108 positivi su 3.736 abitanti, che significa un positivo ogni 34 residenti. E’ tanto, ed è record assoluto dall’inizio della pandemia. Ma è davvero un numero tale da giustificare la zona rossa rispetto agli altri comuni calabresi e reggini? Occhiuto si vanta di aver posto “solo” Platì in zona rossa, quindi significa che in tutti gli altri comuni della Calabria ci sono meno contagi e meno ricoverati che a Platì. Ma se a Platì non c’è neanche un ricoverato, com’è possibile che Platì sia in lockdown mentre nella sola provincia di Reggio ci sono oggi 177 pazienti Covid positivi in ospedale (163 nei reparti di medicina generale, 14 in terapia intensiva)? Nessuno di loro arriva dall’unico comune che Occhiuto ha spedito in “zona rossa“.

Inoltre in provincia di Reggio Calabria, secondo il dato fornito dal bollettino ufficiale regionale, ci sono oggi 10.761 positivi su 523.791 abitanti: significa che c’è un positivo ogni 49 residenti, quindi Platì ha un contagio effettivamente superiore rispetto alla media provinciale, che però risente di una platea molto più ampia ed è quindi normale che il dato sia più elevato. Per capire se il numero di Platì è davvero superiore a quello di tutti gli altri comuni, abbiamo contattato il Commissario Straordinario dell’Asp, dott. Gianluigi Scaffidi, che però ci ha spiegato come il dato dei contagi per comune non è pubblico, ed è riservato alla Prefettura. Ci sono, però, alcuni comuni che forniscono spontaneamente il dato dei contagi sui loro canali. Tra questi c’è Palmi, che ieri pomeriggio ha fornito il bollettino evidenziando come ci fossero 843 positivi su 17.842 abitanti, che significa che c’è un positivo ogni 21 residenti con un’incidenza del contagio enormemente superiore rispetto a quella di Platì. A Melicucco il comune ha comunicato oggi 182positivi su 4.851 abitanti, che significa un positivo ogni 27 residenti. Anche qui molti più contagi che a Platì. Anche Polistena ha fornito il bollettino due giorni fa, evidenziando come ci siano 311 positivi su 9.988 abitanti, che significa un positivo ogni 32 residenti. Anche qui peggio di Platì. Eppure Palmi e Melicucco – i comuni messi peggio tra quelli che hanno fornito il dato – c’è la “zona gialla“, Polistena è in “zona arancione” e Platì in “zona rossa“. Praticamente l’opposto rispetto alla situazione epidemiologica.

A chiarire le ragioni della scelta è proprio il dott. Scaffidi, che evidenzia come una precedente circolare del governatore Occhiuto abbia compreso tra i parametri da considerare per le eventuali restrizioni non solo l’andamento epidemiologico dei contagi e il numero dei ricoveri, ma anche la percentuale di vaccinati. Se la gente non si vaccina, il Comune ha alte probabilità di finire in zona rossa anche se non ci sono ricoveri e il contagio è inferiore rispetto ad altri Comuni. Proprio come Platì oggi, che è in lockdown non perché sia messa peggio degli altri in termini epidemiologici ma soltanto per scelta politica.

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