Catanzaro, titolare di un bar reagisce al Green Pass: “non lo chiederò ai clienti, regola ingiusta”

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La “decisione ponderata” ha generato molte reazioni sui social

“L’altra sera ho dovuto chiedere ad alcuni bambini che spontaneamente si erano seduti al tavolino dopo essere entrati nel mio bar di accomodarsi fuori. I genitori non erano vaccinati e secondo la legge non potevano consumare lì. Mi è dispiaciuto vederli piangere, è stata quella la molla che mi ha spinto a prendere una decisione drastica e a scriverla su Facebook: da oggi in poi chiunque nel mio bar potrà entrare, io non chiederò green pass a nessuno”G.T., la titolare del bar pasticceria Marrons Glacés nel quartiere Lido di Catanzaro, ha pubblicato ieri con un post social per annunciare la sua “reazione” alle norme sulla Certificazione Verde. La scelta ha scatenato molte critiche, ma lei tiene a precisare che sia stata “una decisione ponderata”.

“Lo Stato impone a titolari o dipendenti di un’attitivtà di chiedere il green pass, ma lo stesso obbligo non c’è per altre attività dove si deve chiedere a campione a chi entra. Non ho capito, il Covid si trasmette solo in questi locali? E in un negozio di abbigliamento dove la gente misura indumenti non c’è un pericolo sanitario?”, fa notare ancora l’imprenditrice calabrese. “Io non sono autorizzata specificatamente dal Ministro a chiedere documenti. Qualcuno dei miei clienti può anche decidere di farmi causa con conseguenze ben peggiori delle multe che eventualmente potrebbero scaturire da questa mia presa di posizione e poi  le dico una cosa francamente non ritengo giusto violare la privacy di chi entra nel mio locale, sapere quando è nato, come si chiama lui e chi sta con lui”, conclude la proprietaria del bar che nel suo discorso fa riferimento a quanto, ad esempio, accaduto al Senatore Bianca Laura Granato, insieme ad altri cittadini pronti a sporgere denuncia ad un dipendente della società dei traghetti per non aver stampato il biglietto per attraversare lo Stretto di Messina.

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