Il microbiologo Andrea Crisanti ha espresso la propria opinione sulle riaperture e l’utilizzo del Green Pass
“Se noi facciamo circolare il virus adesso non succede nulla alle persone sane, dobbiamo solo proteggere i fragili, perché chi sta morendo in questi giorni non è no-vax, ma si tratta in maggior parte di persone fragili che stanno male. E’ il momento di capire che siamo in una nuova fase”. Ad affermarlo è stato Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, ai microfoni del programma Otto e Mezzo, condotto su La7 da Lilli Gruber.
“Non voglio accomunarmi ad alcuni esponenti politici che durante questa pandemia hanno detto molte stupidaggini ed agiscono per riflesso condizionato – spiega Crisanti – . Ho sempre detto, specialmente durante la prima ondata e anche la seconda, che dovevamo essere più cauti quando non c’erano i vaccini. Adesso che ci sono i vaccini e quasi tutte le persone lo hanno ricevuto. Non è cambiato nulla dalle ultime quattro settimane ad oggi, se la curva cala il Green Pass non ha nulla a che vedere con questo. La situazione epidemiologica sta migliorando perché ci sono molti vaccinati e molti cittadini che recentemente si sono contagiati (immunità naturale, ndr). Adesso siamo in una nuova fase: si può pensare al lavoro agile, a favorire i tamponi per le famiglie in cui ci sono persone fragili, non si può pensare di affrontare la pandemia come due anni fa”.
La giornalista dice di non fidarsi delle riaperture e della politica liberale di Boris Johnson, ma Crisanti frena: “ha agito in maniera totalmente diversa da noi, anche se devo dire che in quest’ultimo periodo è stato consigliato bene, in particolare dopo il Freedom Day dello scorso luglio. E’ supportato da scienziati molto competenti dal punto di vista epidemiologico”.