Crisi Russia-Ucraina, Frattini fa chiarezza: “invasione non conviene a Putin. Soluzione su modello Finlandia”

StrettoWeb

Franco Frattini analizza la crisi fra Russia e Ucraina: il neo presidente del Consiglio di Stato spiega perchè a Putin non convenga invadere Kiev

Mi pare difficilmente verosimile un’escalation militare che conduca ad un’azione bellica“. Franco Frattini, nei presidente del Consiglio di Stato, grande esperto di politica internazionale, analizza così la situazione in corso fra Russia e Ucraina. Gli USA hanno parlato apertamente di una possibile invasione della Russia in territorio ucraino, al punto che diversi Paesi di tutto il mondo hanno chiesto ai propri concittadini e rappresentanti presenti in Ucraina di lasciare al più presto lo stato. Frattini invece, si è mostrato scettico sulla possibilità che la Russia opti per la via bellica.

Basta guardare gli interessi in campo dell’Occidente, degli Stati Uniti e della Russia. E, al di là di un certo scambio di altolà minacciosi, l’invasione dell’Ucraina non conviene davvero neppure a Putin. Non avrebbe poi la forza politica ed economica per reggere una reazione occidentale. – spiega Frattini a “Il Messaggero” – In più c’è anche un fronte ‘interno’, se così si può dire. Tra ucraini e russi ci sono rapporti, legami. E la popolazione non accetterebbe mai un’invasione russa e a quel punto si rivolterebbe. Per questo, credo, anche quando parla del gas lo stesso Putin si affretta a dire che non lo toglierà all’Ucraina“.

Diversi i colloqui fra i capi di stato in favore di una soluzione che eviti il peggio. “La via della pace è ancora esplorabile, anche perchè altrimenti non sarebbero andati là prima Macron, poi Scholz e ora Di Maio. – sottolinea FrattiniC’è una strada, che da varie parti si sta esplorando e che non è stata smentita neppure dopo l’incontro tra Macron e Putin, dove pure il Cremlino aveva corretto la nota francese che parlava di ‘soluzione vicina’. La strada è la ‘finlandizzazione’ dell’Ucraina. Nel 1970, – ricorda Frattiniquando la Finlandia temeva l’influenza dell’allora Unione Sovietica si decise di rendere neutrale la Finlandia: nè schierata con la Nato, ma neppure con l’Urss. Uno Stato cuscinetto, tra Norvegia e Danimarca da una parte e il blocco baltico dell’altra. Aderì anche l’Austria, il cui confine è a soli 20 chilometri da Bratislava, allora Cecoslovacchia“.

Questa è una strada percorribile anche per l’Ucraina: “sì, anche perchè l’eventuale entrata dell’Ucraina non è un tema di domani, visto che per Statuto non possono entrare nell’alleanza atlantica i Paesi che non hanno tutti i requisiti di stabilità e pacificazione interna“. L’Italia può giocare un ruolo: “sicuramente, anche perchè adesso bisognerà rinnovare la carica di segretario generale della Nato. E dopo quattro segretari provenienti tutti dal Nord (l’ultimo è il norvegese Stoltenberg) sarebbe utile che il baricentro della Nato guardasse non solo verso il Baltico ma anche verso la stabilizzazione dell’area del Mediterraneo“, ha concluso Frattini.

Condividi