L’ordine del giorno è sulla criticità dell’ospedale di Locri, presidio fondamentale per una fetta importante di popolazione dell’area metropolitana di Reggio Calabria
Il gruppo dirigente del Partito Comunista guidato dal Segretario Generale Marco Rizzo affida al proprio senatore Dessì il compito di tenere alta l’attenzione sulla sanità. L’ordine del giorno presentato è sulla criticità dell’ospedale di Locri, presidio fondamentale per una fetta importante di popolazione dell’area metropolitana di Reggio Calabria.
“Le politiche sanitarie inserite tra i punti programmatici del Partito -c’è scritto in una nota dei comunisti di Rizzo– ci vedono impegnati su un fronte di lotta proteso all’ottenimento di una sanità pubblica, efficiente, trasparente e slegata dalle logiche affaristiche che concepiscono gli ospedali come bancomat dei gruppi di potere. Per questo, l’interrogazione del Senatore Dessì, rappresenta l’impegno che il PC prende con i cittadini perché siano risolti i problemi reali che riguardano la vita delle comunità. E’ il primo di una serie di atti concreti volti nella direzione di un cambio del sistema gestionale che ha decretato il crollo di una struttura sociale fondamentale come quella ospedaliera”.
Di seguito il testo integrale dell’interpellanza del senatore Dessì:
Pubblicato il 1 febbraio 2022, nella seduta n. 399
Dessì – Al Ministro della salute. –
“Premesso che:
l’ospedale di Locri è attualmente la principale struttura sanitaria presente nella Locride, una vasta area della città metropolitana di Reggio Calabria, che copre una superficie di 1.366,60 chilometri quadrati, comprendendo ben 42 comuni, con una popolazione complessiva di circa 131.000 abitanti;
i problemi che attanagliano l’ospedale di Locri vengono da lontano, numerosi sono stati, negli anni, gli episodi di cronaca che hanno denunciato il grave stato di abbandono in cui versa il nosocomio, facendo emergere criticità gestionali e strutturali: non solo problemi legati alla carenza di personale ed alla deficienza della strumentazione sanitaria, ma anche gravissime carenze infrastrutturali, legate allo stato di manutenzione della struttura, al funzionamento degli ascensori, degli impianti elettrici e dei sistemi di sicurezza;
la mancanza di un adeguato presidio ospedaliero contribuisce ad aumentare i fattori di rischio per la vita dei cittadini, considerato che la carenza di personale, l’indisponibilità o il malfunzionamento di alcune importanti apparecchiature sanitarie, spesso costringono il trasferimento dei pazienti in altri ospedali, ponendo a serio rischio la vita di tanti che necessitano di diagnosi e cure urgenti;
da informazioni assunte sembrerebbe, altresì, che, da inizio pandemia, il centro unico di prenotazione sarebbe non funzionante, con impossibilità di prenotare visite ambulatoriali ed esami diagnostici, costringendo, in tal modo, i pazienti a rivolgersi alle strutture private per le cure sanitarie, stante le gravi difficoltà dei cittadini a raggiungere altre strutture ospedaliere, a causa della distanza dalle stesse, a cui si aggiungono le pessime condizioni della rete stradale;
la situazione drammatica in cui versa l’ospedale di Locri ed i disagi che i cittadini di questa vasta area sono costretti a subire impongono una riflessione da parte delle istituzioni e, a parere dell’interrogante, un intervento urgente del Governo,
si chiede di sapere quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare in relazione a quanto esposto e se non ritenga necessario assumere iniziative urgenti al fine di garantire che alla vasta popolazione della Locride siano assicurati i livelli essenziali di assistenza, tramite la fruibilità dell’unica struttura ospedaliera della zona, che sia adeguata ad assicurare alla cittadinanza il diritto alla salute, costituzionalmente garantito, favorendo la rimozione degli ostacoli alla fruizione del servizio sanitario offerto”.