Italia a corto di gas? Il ministro Cingolani: “nessun pericolo nel breve. Ecco come staccarci dalla Russia”

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Il ministro Cingolani rassicura sulla situazione gas in Italia: nessun problema nel breve periodo, ma è già al via il piano per svincolarsi dalla Russia

Siamo al quinto giorno di guerra fra Russia e Ucraina, un conflitto che interessa di riflesso anche l’Europa. Non si tratta solo di delicati equilibrio geopolitici, ma anche di ridurre l’impatto che il contraccolpo economico del conflitto avrà sulle economie dei Paesi interessati. In Italia, nelle ultime settimane, si guarda con preoccupazione alla situazione gas. L’Italia importa il 45% della materia prima dalla Russia, una forte dipendenza dalla quale svincolarsi al più presto, visti i recenti sviluppi.

La domanda che tutti si pongono è: l’Italia ha un problema con la carenza di gas? No, almeno non nel breve periodo. Lo spiega il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a margine del Consiglio UE Energia a Bruxelles. “L’Italia ha un piano molto chiaro: nel brevissimo termine, nell’ordine di settimane, non c’è nessun problema di approvvigionamento, dal prossimo anno c’è da affrontare il problema dello stoccaggio, ma abbiamo una strategia per il breve, il medio e il lungo termine, per sganciarci dalla dipendenza del gas russo”, ha dichiarato Cingolani, evidenziando che la riduzione degli stock invernali in Italia è “in linea” col passato e che l’impegno è ora quello di lavorare per le scorte per l’anno prossimo. Sul piano europeo, il Ministro ha ribadito l’impegno di Roma per gli stoccaggi comuni “anche su forma volontaria“.

Russia, do svidaniya

Come dire addio alla Russia?Stiamo lavorando molto efficacemente su come sganciarci dalla dipendenza dal gas russo e sui tempi direi che da un anno in poi si cominceranno ad avere risultati“, afferma Cingolani che poi sottolinea come i ministri Ue siano “tutti d’accordo che dobbiamo accelerare sulle rinnovabili, anche con semplificazioni burocratiche forti, che nel contingente sono una parte della soluzione, e siamo quasi tutti d’accordo sul fatto che la Fit for 55 non vada abbandonata“.

Intanto, nella mattinata odierna, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è volato in Algeria per rinsaldare i rapporti con un altro importante fornitore di gas per l’Italia che avrebbe acconsentito ad “aumentare le forniture di gas a favore dell’Italia nel breve, medio e lungo termine“. Inoltre, “i test” per sganciare la rete elettrica ucraina da quella russa e collegarla a quella europea “sono stati di successo, l’Ucraina ha visto che può sganciarsi, a questo punto gli operatori stanno cercando di rendere questo sganciamento effettivo, è tutto in divenire in queste ore“, ha spiegato inoltre il Ministro.

Una puntualizzazione finale la meritano le dichiarazioni del premier Draghi sull’utilizzo delle centrali a carbone in caso di emergenza. “Draghi non ha mai detto che dobbiamo riaprire le centrali a carbone, c’è una regola per cui se hai un momento di contingenza“, dovuto ad esempio a “un picco tremendo di freddo, in quel momento tu puoi definire che per un certo periodo dai la priorità all’elettricità prodotta dal carbone, ma non è che apri nuove centrali“, ma “le prioritizzi“. “Non c’è nessuna deroga ai vincoli ambientali“, ha sottolineato.

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