Lutto nel cinema, è morta Monica Vitti: da giovane visse a Messina, dove fu soprannominata “setti vistini”

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L’attrice ha lavorato con altri grandi registi come Tinto Brass, Mario Monicelli, Vittorio De Sica

Lutto nel mondo del cinema, è morta Monica Vitti, pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli. E’ quanto scrive sui social Walter Veltroni. La donna si è spenta all’età di 90 anni. Nata a Roma, il 3 novembre del 1931, ha vissuto a Messina per circa otto anni a causa del lavoro del padre, un Ispettore del Commercio Estero. In quel periodo fu soprannominata scherzosamente dai familiari “setti vistìni”, per via del suo essere freddolosa che la portava a indossare i vestiti l’uno sull’altro. Sette sottane, traduzione dal dialetto di quel nomignolo infantile, diventò poi il titolo del suo primo libro autobiografico, edito nel 1993, seguito da Il letto è una rosa (1995). Attrice icona del cinema italiano, era assente dalle scene dal 2001, quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello. Musa di Michelangelo Antonioni, regina della commedia all’italiana al fianco di Alberto Sordi. Ha lavorato con altri grandi registi come Tinto Brass, Mario Monicelli, Vittorio De Sica. A Sanremo è stato dedicato lungo applauso della sala stampa alla notizia della sua morte.

Monica Vitti e la lotta femminista

L’attrice si è battuta per il femminismo. Famosa una sua intervista ad Enzo Biagi in cui affermò: “combatto perché forse è ora…. Sono femminista e cerco, anche nelle storie che faccio, di raccontare delle storie delle donne che hanno fatto dei passi… Perché bisogna, appunto a 15 anni, quando io ho deciso di fare l’attrice, mettere una donna all’alternativa di dire “tu la cosa più importante che devi fare è trovarti un marito, e difenderlo, e forse anche mentirgli, ma l’importante è che tu abbia qualcuno, per costruire questo focolare, questa famiglia.. e anche che ti mantiene”? Perché invece a 15 anni non dire a una figlia… “tu, bisogna che ti trovi un bel lavoro, un lavoro preciso, che ti porta avanti, anzi anche un lavoro duraturo possibilmente, che ti fa lavorare fino alla maggiore età e che ti dà, prima di tutto una indipendenza finanziaria… poi puoi trovare anche un uomo, sposarti, avere dei figli, ma poi la mattina sapere che, oltre a badare a tuo figlio, non è che lo devi abbandonare, devi andare a lavorare. Hai un’occupazione, degli interessi!”.

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