Mattarella bis: crolla la reputazione di Salvini e Tajani, in calo anche Conte. Lo studio di Reputation Rating

StrettoWeb

Secondo l’analisi di svolta da Reputation Rating, l’agitato clima politico in seguito all’elezione di Mattarella al Colle non ha giovato alla reputazione del centro-destra

Prendendo in considerazione il periodo d’esame di gennaio 2022, in seguito alla nomina di Mattarella come Presidente della Repubblica, si è rilevato un generale calo della reputazione di due dei principali esponenti del centro-destra – Salvini e Tajani, che registrano un calo in media di circa 14 punti percentuali.

Questo è quanto emerge dalla nuova analisi realizzata dal Reputation Rating, l’unico motore di ricerca e comparazione di Brand basato su un algoritmo che offre una valutazione completa, tangibile, affidabile e imparziale della Reputazione di Paesi e Organizzazioni; l’algoritmo “Reputation Rating” pesa e misura le dimensioni della reputazione, certificando una serie di parametri oggettivi e soggettivi, attraverso la tecnologia blockchain.

Dopo la scorsa settimana, il direttorio degli schieramenti politici deve fare i conti con un generale calo della fiducia e reputazione da parte dell’elettorato. Nessun leader è uscito come più forte dalla bagarre, a partire da quelli di centrodestra costretti ad incassare la debacle più pesanteMatteo Salvini risulta agli occhi dei cittadini la figura che più di altre ha perso l’occasione di sfruttare il suo peso fra i grandi elettori. Questo si è tradotto in termini di reputazione in una sconfitta agli occhi di un italiano su tre. Assieme a lui tutta la coalizione della destra risente del contraccolpo dell’elezione del Colle: in termini di gradimento anche Tajani di Forza Italia perde circa l’1%. Giorgia Meloni è stata una delle poche a non uscire fortemente danneggiata nell’immagine dopo la conferma del Mattarella bis: ha per tutto il tempo tenuto le distanze da alcune scelte condivise dai colleghi di coalizione, e questa coerenza le ha garantito (a livello di reputazione personale) una preziosa crescita di 2 punti percentuali.

Il PD, che ha seguito la tornata nel riserbo quasi totale, è riuscito a contenere i danni d’immagine entro livelli di guardia. Il segretario Enrico Letta, nel giro dei votanti di centrosinistra, continua sul trend di credibilità precedente a gennaio, stabilizzandosi sul 30% e facendo sì che i giorni caldi delle elezioni non affliggessero anche il suo partito che rimane attorno al 20% nei sondaggi generali.

Altra situazione di sostanziale stabilità quella di Italia Viva che, come gruppo, cresce sensibilmente nei sondaggi generali fino al 2,3% e vede il suo leader, Matteo Renzi, uscirne bene assieme a Letta e Meloni incassando un incremento di fiducia nella leadership del 4,2% e dando nuovo vigore alla sua immagine di uomo politico. Nella lotta intestina al movimento 5 Stelle, risulta molto in calo la leadership di Conte a fronte di una crescita del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

La ricerca del Reputation Rating

La ricerca reputazionale è stata effettuata incrociando dati derivanti da: analisi di media intelligence delle principali testate nazionali e internazionali; Web reputation analysisindagini statistiche pubbliche. Il tutto sotto la lente dell’algoritmo brevettato del Reputation Rating.

Scendendo più nel dettaglio del crollo reputazionale rilevato dal ReputationRating, notiamo che ad essere maggiormente impattati sono i Driver della Leadership & Innovation (-15.93%); e della CSR (Responsabilità Sociale) (-11.95%).

“Il Mattarella-bis, con la sostanziale continuità del Governo Draghi, è una buona notizia per la reputazione del nostro Paese. Basti pensare ai nostri stakeholder esteri: investitori e istituzioni politiche internazionali si sono già posti più che positivamente nei confronti del binomio Mattarella-Draghi. Nel corso del 2021, come già documentato da precedenti analisi del nostro algoritmo, la reputazione dell’Italia ha toccato percentuali di crescita a doppia cifra. Optare per una soluzione di continuità nell’implementazione degli investimenti del Pnrr sembra essere la strada giusta per la sostenibilità futura dello Stivale. È la Reputazione dei partiti politici ad uscirne fortemente danneggiata. Vista la situazione e l’immobilità del paese ci si aspettava o una conferma più celere o una assunzione di responsabilità maggiore” – commenta così Davide Ippolito, cofondatore di ReputationRating.

A percepirlo, e dunque parliamo di Stakeholder, sono per lo più i Cittadini (-16.39%) come rilevato specialmente dalla Sentiment Analysis che tra blog post, Social e Forum ha registrato un Sentiment negativo (54%) attorno alle principali keyword inerenti a Salvini e Tajani.

Anche le Istituzioni politiche – anche a livello internazionale – sono tra gli altri Stakeholder che hanno reagito peggio (-13.74%).

Joe Casini, cofondatore di ReputationRating, commenta così questo calo: “La nomina di Sergio Mattarella non deve stupire, ma lancia un monito a tutti i leader di partito: occorre mostrare maggior visione sistemica delle problematiche del Paese, offrendo un piano strategico di intervento che sia più inclusivo e sostenibile. La nomina di Mattarella, che possiamo pacificamente definire come “non prevista” dallo stesso Presidente, da un lato lancia un buon segnale per la reputazione del Paese; dall’altro getta ombra sull’immagine attuale dei Partiti, incapaci di dettare le regole di un futuro sostenibile e condiviso con tutti gli stakeholder del sistema-Italia”.

 

Condividi