Il deputato no green pass resta fuori dal Parlamento: “io come Rosa Parks”. E per rientrare in Sardegna fa scalo a Budapest

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Il deputato de L’Alternativa rinunciare a parte del suo stipendio da parlamentare perché non è vaccinato, quindi fino al 30 giugno non potrà entrare in aula

A partire da oggi, martedì 15 febbraio 2022, molti cittadini italiani (circa 700 mila) saranno in difficoltà. E’ infatti entrato in vigore l’obbligo di green pass rafforzato sui luoghi di lavoro per gli over 50, pena sospensione dalla mansione e dello stipendio. All’interno della categoria “lavoratori” sono ovviamente compresi i deputati ed oggi a restare fuori dal Parlamento è stato Pino Cabras, del partito L’Alternativa, che ormai da mesi lotta contro l’abolizione del Certificato Verde“Oggi si scrive l’ennesima pagina vergognosa, che potevamo risparmiarci se soltanto il governo avesse fatto il proprio dovere senza discriminare i propri cittadini. Si tratta forse della pagina più folle e sadica perché fuori tempo massimo. Proprio mentre il mondo intero ha iniziato a rimuovere le misure restrittive, nel Draghistan si inaugura un regime di apartheid tra chi è vaccinato e chi non lo è. Vietare l’accesso nei luoghi di lavoro ai non vaccinati over50 è una misura priva di qualsiasi ragione sanitaria, ma ricca di sadismo discriminatorio. Da quando il super green pass è entrato in vigore in Italia abbiamo assistito a un aumento significativo di contagi tra vaccinati, dimostrandosi così uno strumento che anziché ostacolare il contagio lo ha agevolato”, ha commentato sui social.

Il deputato di opposizione si è addirittura paragonato a Rosa Parks, famosa attivista statunitense che, nel 1955, a Montgomery, nello Stato dall’Alabama, si rifiutò di cedere il suo posto sull’autobus ad un uomo bianco. Da quel momento in poi, nulla fu come prima e la lotta contro la discriminazione razziale negli Stati Uniti diventò sempre più concreta. Insomma, Cabras si immagina come un paladino della giustizia. Nel corso della trasmissione L’Aria che Tira, in onda su La7, il parlamentare sardo ha anche ammesso di viaggiare lungo la tratta aerea Roma-Bucarest-Cagliari per poter rientrare a casa: “sono costretto a farlo perché queste regole assurde esistono solo in Italia. I cittadini di qualsiasi altro Stato europeo possono utilizzare tranquillamente i mezzi di trasporto. E c’è da dire che risparmio anche, perché il volo Italia-Ungheria mi costa soltanto 25 euro, stiamo così favorendo il turismo verso le altre Nazioni ed impoverendo sempre di più la nostra economia”.

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