Pensioni: il Governo apre al superamento dei 67 anni, ma ad una condizione

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Il Governo apre alla possibilità di superare la quota dei 67 anni per l’età pensionabile, ma con ricalcolo contributivo degli assegni pensionistici

Il Governo italiano apre alla possibilità di superare il rigido requisito dei 67 anni, limite attuale per l’età pensionabile previsto dalla Legge Fornero, condividendo la richiesta di Cgil, Cisl e Uil. Questo, però, ad una condizione: il ricalcolo contributivo degli assegni pensionistici. L’apertura è arrivata durante il terzo tavolo di confronto tecnico con i sindacati al ministero del Lavoro. Niente da fare, invece, sull’ipotesi – sempre di Cgil, Cisl e Uil – di ottenere in ogni caso la pensione con 41 anni di contributi senza vincoli sull’età.

“Bene l’apertura del governo, ma attendiamo ora di conoscerne nel dettaglio il merito”, le parole del segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli. “Si rischia un taglio degli assegni pensionistici fino al 30%. Anche la Cisl apprezza la disponibilità del governo ma si oppone al ricalcolo”. “Lo scambio non può essere quello del ricalcolo contributivo. Se c’è una traiettoria comune bisogna vedere come ci si arriva”, spiega il segretario confederale, Ignazio Ganga. E anche per il segretario confederale Uil, Domenico Proietti, è “significativo” che il Governo abbia riconosciuto la necessità di introdurre una maggiore flessibilità nell’età di accesso alla pensione ma è “sbagliata l’idea di legare questa flessibilità al ricalcolo contributivo che si tradurrebbe in un ulteriore penalizzazione per i lavoratori”. Insomma, sindacati contenti a metà e vogliosi di ritrattare sul ricalcolo contributivo. Un ulteriore incontro tra i Sindacati e il Ministro del Lavoro Andrea Orlando servirà ad appianare le distante sui temi.

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