Reggio Calabria, in Via Tripepi abbattuto palazzo liberty: i lavori della ditta e le polemiche dei cittadini

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Il traffico ha ripreso a scorrere regolarmente sulla nota e trafficata via del centro di Reggio Calabria, dove a fare scalpore però è stata la scelta di abbattere uno storico edificio

Da inizio febbraio la strada è rimasta chiusa al traffico, le ruspe si sono date da fare per abbattere un antico palazzo in stile liberty e creare lo spazio per quello che sarà un edificio moderno da sette piani. E’ quanto sta accadendo in Via Demetrio Tripepi, nel cuore di Reggio Calabria, dove la ditta Soseteg è al lavoro per la realizzazione del proprio nuovo progetto. Adesso il traffico è tornato a scorrere normalmente, ma l’episodio ha generato scalpore nella cittadinanza, che adesso si domanda: è giusto abbattere un edificio storico, caratteristico della ricostruzione del capoluogo calabrese e del secondo dopoguerra?

“Si pensava che operazioni di questo tipo ce le fossimo messe alle spalle dopo il furore demolitivo/ricostruttivo degli anni Sessanta. Non è così, evidentemente”, afferma in una nota Vincenzo Vitale, presidente della Fondazione Mediterranea ed ex presidente del Rotary Club Reggio Calabria Sud. “Lo skyline del centro reggino – prosegue – , con i palazzi a due piani in stile liberty, caratteristico della ricostruzione e del secondo dopoguerra, venne mutilato in più punti nei citati anni del boom economico con un effetto estetico indecente. Mal comune a tante città italiane (vedasi la demolizione in Palermo di storiche ville liberty). Oggi non è più così e una nuova sensibilità costituisce il comune sentire delle cittadinanze. Reggio, more solito, è un’eccezione: si demolisce un palazzotto storico in pieno centro per costruire al suo posto un edificio di 7 piani, di cui cinque fuori terra. Skyline ulteriormente umiliato e ormai irriconoscibile: presumibilmente le carte, le solite maledette carte, sono a posto; come sono, forse, a posto quelle relative alla progettata demolizione di piazza De Nava. Con una differenza: mentre in via Tripepi è un privato che persegue i suoi presumiamo legittimi interessi, a piazza De Nava è il pubblico che progetta la devastazione dello skyline reggino”.

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