Cateno De Luca, riferendosi all’operato di Musumeci: “triste e prevedibile epilogo del trasporto dei rifiuti fuori dalla Sicilia per il loro smaltimento”
Il Sindaco dimissionario di Messina, Cateno De Luca, critica il presidente Nello Musumeci sul tema della gestione dei rifiuti in Sicilia. “Arrivati a 7 mesi prima della fine della legislatura, il Presidente Musumeci annuncia trionfalmente di avere ricevuto ben 7 proposte per la realizzazione di 2 termoutlizzatori che troveranno collocazione uno in Sicilia occidentale e uno in quella orientale. Sorvoliamo sul particolare, non di scarsa importanza, che non è stato ancora chiarito dove dovrebbero essere realizzati questi impianti e che sia tratta solo di manifestazioni d’interesse alle quali deve seguire tutta una fase di pianificazione e contrattazione pubblica con SRR e comuni, seguita dalle vere e proprie gare alle quali poi devono partecipare chi ne ha i requisiti (in sostanza siamo a delle semplici idee) e ci concentriamo su un dato essenziale che il Governo Regionale finge di ignorare, ma che costituisce la misura della concreta incapacità che questo Governo ha dimostrato sul tema dei rifiuti (e non solo!). In quasi 5 anni il Presidente Musumeci, che è stato anche Commissario per l’emergenza rifiuti per circa 2 anni, non è riuscito a realizzare neanche uno degli impianti di trattamento dei rifiuti che il precedente Governo Crocetta gli aveva consegnato muniti di progettazione e pronti per l’avvio dei lavori, determinando le condizioni che hanno portato, come avevamo previsto la scorsa primavera, la più grave crisi dei rifiuti in Sicilia!”. E’ quanto scrive Cateno De Luca in una nota.
“Senza impianti per il trattamento della frazione umida – prosegue – , senza impianti per la valorizzazione della frazione secca, siamo arrivati al triste e prevedibile epilogo del trasporto dei rifiuti fuori dalla Sicilia per il loro smaltimento. I ritardi di Musumeci sia come Commissario che come Presidente sono il vero fallimento che ci hanno portato a questa emergenza. Gli effetti della inerzia del governo regionale si sono già manifestati con l’aumento delle tariffe da parte dei gestori degli impianti privati per lo smaltimento dell’indifferenziato, passate da 130 €/ton più iva a 240€/ton più IVA. E mentre Gela annuncia che dal 28 febbraio non intende accettare più i conferimenti della frazione umida dai comuni che non fanno parte del suo ambito, il sistema di gestione dei rifiuti regionale, che si regge prevalentemente sugli impianti dei privati, si avvia alla paralisi con una crescita esponenziale dei costi che ricadrà solo sui Comuni”.
Che fine hanno fatto i fondi annunciati dal Governo regionale per aiutare i Comuni a sostenere questo aumento vertiginoso dei costi? “In proposito Musumeci non fornisce alcuna risposta, ricorrendo alla cura dei pannicelli caldi dell’annuncio (molto empatico) della prossima realizzazione di due termovalorizzatori che serviranno – secondo le sue stesse dichiarazioni – ad affrancare la Sicilia dalla gestione degli impianti in mano ai privati. Ma per raggiungere questo obiettivo non sarebbe stato più utile e proficuo, anche sotto l’aspetto della tutela ambientale, realizzare per tempo la Settima vasca di Bellolampo senza costi far saturare tutte le vasche della Sicilia? O finanziare l’impianto per il trattamento della frazione umida di Mili a Messina? O ampliare la vasca dell’impianto di Trapani? Ognuno di questi interventi avrebbe potuto essere portato a termine in questi cinque anni! Invece dopo quasi 5 anni di immobilismo e annunci, Musumeci ha convocato una conferenza stampa per annunciare che la crisi dei rifiuti si risolve con la realizzazione di 2 termoutilizzatori (come li chiame lui) che, se tutto andasse secondo le sue previsioni, non sarebbero realizzati prima di 3 anni (non come ha dichiarato in conferenza stampa in 6 mesi) dalla data di approvazione dei progetti! E nel frattempo i rifiuti dove andranno? Fuori dalla Sicilia, visto che gli impianti sono saturi. E i costi per il trasporto dei rifiuti e lo smaltimento fuori Regione da chi saranno sostenuti? Dai Comuni, ovvero dai siciliani!”
“La grande battaglia di civiltà sostenuta dai Sindaci per attuare la raccolta differenziata nei loro Comuni rischia di essere interpretata dai cittadini solo come un ingiustificato ed insostenibile aumento della Tari che diventerà salatissima con una prevedibile e altissima percentuale di evasione. Senza contare che, senza impianti di trattamento della frazione umida, realizzare i termovalorizzatori costituisce solo una spesa inutile perché la frazione che può essere avviata a recupero è solo quella umida mentre pensare che si possano bruciare i rifiuti “secchi” – secondo la strampalata teoria esposta da Musumeci – significa solo inquinare il territorio!”, conclude De Luca.