Russia, quando nel 2016 Salvini aveva previsto la guerra: la profezia che tirò in ballo il ruolo della Nato

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Nel corso di un’intervista, il leader della Lega poneva alcune riflessioni: “se questa alleanza è al servizio di qualcuno che persegue interessi economici e commerciali contro i nostri interessi, contro la Russia, mi domando che senso abbia la presenza dell’Italia nella Nato”

“C’è puzza di guerra perché la Nato fra tre mesi porta 4 mila uomini ai confini con la Russia, è un gioco molto pericoloso. Mi chiedo come si può essere talmente folli da portare aerei, carrarmati e militari anche italiani in Est Europa quando il nemico è altrove”. E’ quanto affermato nell’ottobre 2016 da Matteo Salvini, durante un’intervista rilasciata su La7 alla giornalista Myrta Merlino. Il leader della Lega, in qualità di europarlamentare, annuncia un possibile pericolo sul fronte russo. Quelle dichiarazioni risultano essere oggi una “profezia”, in quanto proprio l’aria di un’entrata dell’Ucraina nella Nato è stato il motivo per cui Vladimir Putin ha ordinato alle proprie truppe l’invasione del Paese.

“La Russia non ci attaccherà – ha scandito in queste ore Jens Stoltenberg, Segretario generale della Nato – perché siamo la più forte alleanza della storia e siamo tutti allineati: ciò dovrebbe prevenire qualsiasi espansione della tragedia che stiamo vedendo in Ucraina”. Sul piano pratico, queste parole si traducono nel ‘puntellamento’ a est dell’alleanza, con il massiccio invio di uomini e mezzi nei Paesi più orientali, Polonia e Paesi baltici in primis, per mettere in sicurezza spazi aerei e frontiere. “La pace nel nostro continente è andata in frantumi – ha proseguito il Stoltenberg – la nostra libertà è minacciata, dobbiamo rispondere e dobbiamo essere ancora più uniti, America del Nord ed Europa insieme nella Nato. Proteggeremo le persone e i loro valori, la democrazia sempre prevarrà”.

Salvini dunque, oltre cinque anni fa, avvertiva dei movimenti che facevano presagire nulla di buono. “Io ridiscuterei la presenza dell’Italia della Nato, perché non ha alcun senso. Perché non pensare di uscirne. Si tratta di un’alleanza creata per difendersi dall’Unione Sovietica, che oggi non esiste più. Così come non esiste più la Jugoslavia, non c’è più Stalin e non c’è più Hitler fortunatamente. Credo che il nostro nemico sia il terrorismo islamico, che non è in Russia ma è altrove, e noi mandiamo i militari al confine con la Russia? Se la Nato è al servizio di qualcuno che persegue interessi economici e commerciali contro i nostri interessi, contro la Russia, mi domando che senso ha la presenza dell’Italia nella Nato. Io non voglio lasciare in eredità la Guerra Fredda ai miei figli, la guerra non deve esistere sulla faccia della terra con militari italiani di mezzo”, afferma Salvini nell’ottobre 2016.

Tuttavia questo discorso non riguarda direttamente l’Ucraina, che al momento non è membro della Nato. Zelensky sa benissimo che Kiev è importante per Mosca, anche per questo la mossa di Putin non era da ritenersi così impossibile: l’Alleanza Atlantica resti appunto atlantica, il presidente russo non vuole che si possa ancora allargare ad oriente. Ed è proprio qui, nella dorsale dell’ex Urss-Patto di Varsavia, che è nata la nuova polveriera d’Europa, come lo erano i Balcani nel secolo scorso. Non a caso sono stati i Paesi Nato ex Urss a invocare per primi l’articolo 4 del trattato di alleanza: “le Parti si consulteranno ogniqualvolta, a giudizio di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una qualsiasi delle Parti sia minacciata”. Oggi non ci sono comunque i presupposti per ricorrere all’articolo 5, il più importante, quello della clausola di difesa che autorizza l’intervento militare.

La Nato è infatti un’alleanza difensiva, interviene solo in caso di aggressione ai danni di uno o più Paesi membri, a meno che non sia l’Onu a richiedere l’intervento militare. Adesso si tratta però della Russia, una potenza mondiale membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Un conflitto armato Nato-Russia, sempre temuto e mai verificatosi negli anni della guerra fredda, avrebbe conseguenze devastanti sull’intero pianeta. E questo lo sa anche Mosca, che dunque difficilmente si spingerà ad attaccare un membro dell’alleanza. Perlomeno, è ciò che sembra al momento e il mondo intero si augura.

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