Sanremo 2022, chi è Highsnob? La droga, il carcere, il tribunale con Fedez e l’accusa di aver rubato la canzone in gara

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Highsnob sul palco di Sanremo 2022, il personaggio più controverso del Festival: un triste passato, la musica come ancora di salvezza, il Festival come chance da non sprecare

Biondo ossigenato, iper tatuato, un passato di dipendenze e qualche giorno di carcere. Si candida (con grande autorevolezza) a essere il bad boy di Sanremo 2022, glielo si legge in faccia, come il nome d’arte tatuato sul sopracciglio destro: “Highsnob”, pseudonimo, ispirato alla discussa rivista di moda “Highsnobility”, di Michele Matera. Di professione fa il rapper, punchliner capace di assonanze e incastri che spaziano dal trash al ricercato, ma abile anche nella scrittura decisamente più conscious e profonda, come in “Abbi cura di te“, il brano che porta in gara a Sanremo insieme alla cantante Hu, nel quale si può trovare un riferimento alla pratica erotica giapponese dello “shibari” e la citazione della figura biblica di Oloferne. Sanremo arriva per lui all’età di 36 anni: una grande occasione per lanciare definitivamente la sua carriera vissuta tra alti e bassi, un po’ come la sua vita.

La dipendenza, il carcere, la battaglia legale con Fedez

La vita di Mike è un bel rollercoaster. A 20 anni finisce in carcere a San Vittore per “una rissa scoppiata per stupidaggini tra ragazzini. Non ne vado fiero. Rimasi dentro tre giorni“. In passato è finito in cura per combattere la depressione dopo aver accarezzato l’idea del suicidio, dalla quale ha desistito grazie agli affetti più cari. È stato dipendente dalle droghe e dal sesso, come racconta a “Il Messaggero” spiegando di soffrire di bipolarismo:ho un disturbo bipolare. Ho sofferto in passato di dipendenza e di sbalzi di umore. Usavo droghe ed ero dipendente dal sesso. Ma sono curato e adesso sto bene. […] Ho dovuto sottopormi a un intervento chirurgico legato ad alcuni disturbi del comportamento alimentare causati dal bipolarismo, che è stato la natura di molti miei problemi. Mi è stato diagnosticato dieci anni fa. Non ho mai nascosto di soffrirne. Il mio primo disco, uscito nel 2018, lo intitolai proprio Bipopular. I disturbi mentali in Italia sono considerati ancora un argomento tabu. È importante parlarne”.

La musica gli dà una chance, insieme al socio Samuel Heron forma i Bushwaka e viene notato da Fedez. La collaborazione però finisce nel peggiore dei modi: in tribunale, come spiega “Il Fatto Quotidiano”, a causa di una violazione di una clausola di riservatezza presente nel contratto. Svincolatosi dall’etichetta “Newtopia”, prova a rilanciarsi contando solo su se stesso. Nel 2016 pubblica “Harley Quinn” che diventa disco d’oro, nel 2017 l’EP d’esordio “PrettyBoy”, nel 2018 il singolo “23 coltellate” ft Mambolosco che viene certificato disco d’oro dalla FIMI. Nello stesso anno esce il secondo EP “Yin” al quale nel 2020 fa seguito l’album “Yang” prodotto sotto etichetta Sony.

L’accusa di aver rubato la canzone in gara a Junior Cally

Recentissima la polemica che ha accompagnato i giorni precedenti al Festival di Sanremo. Junior Cally, chiacchieratissimo concorrente di qualche edizione passata, ha accusato Highsnob di essersi appropriato del testo di “Abbi cura di te”, canzone scritta anche da lui. Junior Cally ha pubblicato un dissing nel quale attacca frontalmente l’ex amico con parole piuttosto forti: “”Con che coraggio, hai portato a Sanremo un brano, frate, scritto da me. Sei un poveraccio”. “È giusto che sappiate, signori e signori: quel brano è pure mio. E non ha pagato neanche i produttori”.

Highsnob e l’etichetta Believe hanno risposto con una nota congiunta nella quale si legge: “a seguito delle accuse di ‘usurpazione’ mosse da Antonio Signore, in arte Junior Cally, nei confronti di Michele Matera, in arte Highsnob, con riferimento all’opera denominata Abbi cura di te appare doveroso precisare che le stesse sono da ritenersi del tutto infondate e diffamatorie. Come già condiviso da Believe e gli editori coinvolti con la Rai e l’organizzazione del Festival, le evidenze dimostrano come sia da attribuire unicamente a Matera e ai suoi co-autori la paternità esclusiva dell’opera Abbi cura di te, così come risultante dal legittimo deposito effettuato presso la Siae“.

Il testo di “Abbi Cura di Te”

Ho perso la ragione, hai ragione
Ma non siamo pari, siamo animali
Stringimi forte, che provo piacere
Nel sentir dolore come lo shibari
Scrivo solo di notte così per lo meno
Baby sto imparando a rimpiazzare i sogni
I sogni come te qualcuno aveva detto
Che la mattina sveglio neanche li ricordi
E vincere battaglie non mi serve mica
Perché questa è una guerra in cui si perde sempre
E io perdo la testa come Oloferne
Dimmi come ti senti ora che baci un verme
Tu vienimi a prendere dentro quest’ansia
Ti aspetterò dove ci siamo persi
Siamo un universo fatto di parole
Che non ci siamo detti
E per ricordarle, me le tatuerò
Perché non ti sento ma tutto qua parla di te
E solo dio sa quanto vorrei che fossi silenzio
Ho trovato la calma però non è niente di che
Non ha niente di me
Tanto ormai ho trovato il coraggio di stare lontano da te
Lontano da te
E goodbye ovunque sarai tu ricorda
Abbi cura di te
Abbi cura di te
Come tagli sopra le mie mani
Queste lenzuola sanno ora come ti chiami
In questo gioco quando hai vinto hai perso
Esseri umani senza essere umani
Vorrei essere acqua per lavarti via il dolore
Baciare le tue lacrime eh
E poi piove e poi piove
E farsi male fino a sfinirsi
Finché il dolore non lo senti più
Perché non posso bere veleno nella speranza che muori tu
Ed è cosi che le nostre parole
Sono diventate armi in mano a dei bambini
E fanno così male che non te l’ho detto
Però ti prometto
Che per ricordarle me le tatuerò
Perché non ti sento ma tutto qua parla di te
E solo Dio sa quanto vorrei che fosse silenzio
Ho trovato la calma però non è niente di che
Non ha niente di me
Tanto ormai ho trovato il coraggio di stare lontano da te
Lontano da te
E goodbye ovunque sarai tu ricorda
Abbi cura di te
Abbi cura di te
E tu tornare a togliermi il fiato
La mia condanna camera a gas
Giusti al momento sbagliato, ho sbagliato
Tanto ormai ho trovato il coraggio di stare lontano da te
Lontano da te
E goodbye ovunque sarai tu ricorda
Abbi cura di te
Abbi cura di te

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