Italia, sei in ritardo! Garavaglia: “restrizioni Covid e Green Pass non hanno più senso, i turisti scelgono mete estere”

StrettoWeb

Con queste norme “nelle città d’arte abbiamo un collasso di presenze e ancora troppi alberghi chiusi”, fa notare il Ministro del Turismo

“C’è una enorme voglia di Italia e il 2022 potrebbe essere l’anno della svolta. Di sicuro l’estate andrà bene, ma noi dobbiamo recuperare tutto l’anno. Per questo l’allentamento delle restrizioni, prima possibile, è fondamentale. Dobbiamo fare quel che fanno gli altri Paesi. La Germania elimina tutto da marzo, la Svizzera l’ha già fatto, cosi la Gran Bretagna e la Spagna. Se noi non lo facciamo, penalizziamo gli operatori e tutto il Paese, che poi paga le tasse per pagare i sostegni”. E’ quanto afferma Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, in un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale.

“Il tema cardine della ripresa del settore turistico è proprio la programmazione. Per poter riempire i nostri alberghi a Pasqua, dobbiamo avere le stesse regole che hanno gli altri Paesi europei, altrimenti il rischio che una famiglia invece di venire in Italia va da altrove è molto alto. Quindi, parità dei trattamenti. Questo vale per l’ingresso ma anche per l’uscita. E infatti i Paesi che hanno riaperto hanno visto i loro tour operator e le loro agenzie di viaggi lavorare molto di più delle nostre. Invece di sussidiare un settore, dobbiamo consentirgli di tornare ad operare liberamente”, afferma.

Il tema delle riaperture per il settore turistico è stato “già” portato da Garavaglia in seno al Cdm. “Devo dire onestamente che il ministro Speranza si è detto molto disponibile su questo argomento e mi ha detto addirittura che mi stupirà per la forza delle decisioni che verranno prese. Mi auguro che sia proprio cosi e che finalmente si risolva questa partita”, spiega. “Dobbiamo modificare le regole. In città come Firenze, o Roma o Venezia il peso degli americani, ad esempio, è enorme. Ma se noi non accettiamo il green pass americano perché è cartaceo e gli altri Paesi europei lo accettano, se noi chiediamo il tampone e altri non lo fanno, dove va il turista americano? Magari vorrebbe tanto venire in Italia, ma viste le difficoltà va altrove. Risultato? Nelle città d’arte abbiamo un collasso di presenze e ancora troppi alberghi chiusi”.

Condividi