Caro carburante, Draghi vuole fare in fretta: misure per fronteggiare i rincari “al più presto”. Le ipotesi

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Il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi intende muoversi rapidamente, “fare in fretta”, per il “taglia prezzi” su energia e carburante

Draghi vuole accelerare. Per contrastare caro energia e carburante, il Premier intende muoversi rapidamente, “fare in fretta”. E’ quanto ha raccomandato a Palazzo Chigi, nella riunione con i ministri dell’Economia e della Transizione ecologica e con i capi di gabinetto, sul cosiddetto “taglia prezzi”, cioè il pacchetto di misure che il Governo ha intenzione di attuare per fronteggiare i rincari “al più presto”, come riferito da alcuni presenti all’Adnkronos. Per questo si punta ad approvare il pacchetto di misure in una riunione del Cdm che potrebbe tenersi già nella giornata di giovedì. Gli obiettivi del pacchetto sono chiari: dalla rateizzazione delle bollette al taglio del prezzo della benzina e del diesel usando l’extra gettito Iva sui carburanti di questi ultimi mesi. L’ipotesi accarezzata nella riunione di ieri, e su cui punterebbe lo stesso premier, è quella di uno sconto di 15 centesimi a litro alla pompa, sia per la benzina che per il gasolio, in linea con quanto fatto in Francia e con quel che si appresta a fare la Germania alle prese con la stessa emergenza. Altre fonti presenti alla riunione, però, sempre come scrive Adnkronos, spiegano che con l’extra gettito Iva si finanzierebbe soltanto un mese di ‘sforbiciata’, da qui l’idea di tornare a puntare sugli extraprofitti delle imprese di alcuni settori interessati, così da spingere giù i prezzi preservando la stabilità della finanza pubblica. Ovvero senza mettere mani alle casse dello Stato aprendo a nuovi scostamenti di bilancio, ipotesi che vede in pressing i partiti ma che continua a non convincere Palazzo Chigi, almeno nell’immediato.

Ad affiancare questa problematica, anche quella relativa al Covid, alle riaperture e alla tanto attesa roadmap. Sul tema c’è stato oggi un a Palazzo Chigi tra Draghi, Speranza e i vertici del Cts (Franco Locatelli e Silvio Brusaferro). Fonti di governo spiegano tuttavia che il decreto in questione “è ancora ballerino, tutto è ancora aperto”, ovvero non si ha certezza di riuscire a chiudere il testo già domani, complice una situazione che registra la risalita dei contagi, minando l’ottimismo. Dunque due sono le ipotesi in campo: un doppio Cdm, uno domani e l’altro giovedì, oppure un’unica riunione ‘monstre’ nella giornata di giovedì. Sempre che roadmap e ‘taglia prezzi’ siano entrambi pronti, chiusi. Anche se nel governo c’è consapevolezza della necessità di chiudere al più presto. Soprattutto sui rincari Draghi è stato chiarissimo: fare in fretta, non c’è tempo da perdere.

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