Covid, Costa illustra la road map del Governo: “Green Pass, lavoro, ristoranti e mascherine, ecco le date”

StrettoWeb

Il Sottosegretario alla Salute ha spiegato che “il graduale allentamento delle restrizioni si articolerà in due fasi, la prima, che partirebbe già dal primo aprile, potrebbe prevede la possibilità di eliminare il green pass per alcune attività all’aperto come bar e ristoranti, ma anche le attività sportive outdoor”

Il Governo italiano guarda alle riaperture e finalmente sta per pubblicare la tanto attesa ‘road map’, con il cronoprogramma dettagliato. Tra le prime misure attuate, anche la possibilità per gli over 50 di accedere ai posti di lavoro con tampone negativo. Lo ha reso noto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in un’intervista al Tempo, dove ha anticipato le norme al vaglio del governo da inserire nel decreto in arrivo sull’allentamento graduale delle restrizioni“Ricordo che alcune misure sono state già ampiamente anticipate – afferma Costa – . Penso alla fine dello stato d’emergenza, alla possibilità di far visita ai parenti ricoverati nei reparti di degenza, al superamento del sistema a colori, alle scuole sempre aperte. Non possiamo però non considerare la seppur limitata recrudescenza del virus di queste settimane che ci impone di valutare attentamente le future disposizioni. È chiaro che comunque il provvedimento con la road map sarà approvato prima del 31 marzo”.

Il cronoprogramma del Governo si divide in due precise date: il 1° aprile e il 1° maggio“È ragionevole pensare – prosegue il Sottosegretario – che il graduale allentamento delle restrizioni si articolerà in due fasi, la prima, che partirebbe già dal primo aprile, potrebbe prevede la possibilità di eliminare il green pass per alcune attività all’aperto come bar e ristoranti, ma anche le attività sportive outdoor. In una fase successiva si potrà procedere ad un ulteriore progressivo alleggerimento e credo che entro il mese di giugno avremo uno scenario completamente nuovo”. Eliminare totalmente il Green Pass è un obiettivo dell’esecutivo Draghi, ma ci vorrà del tempo rispetto agli Paesi europei: “l’obiettivo è di ritornare ad una situazione di normalità e la situazione di normalità non contempla alcun tipo di limitazioni. Al momento, tenendo sempre sotto controllo il quadro epidemiologico e la pressione del virus sui nostri ospedali, ci sono le condizioni per sostenere che passeremo un’estate senza restrizioni. E comunque in questa fase è fondamentale che tutti completino la vaccinazione con la dose booster, ne mancano circa 7 milioni”.

Al giornalista che gli fa notare che l’Italia è l’unico Paese in cui gli over 50 hanno l’obbligo del Green Pass rafforzato per poter lavorare, Costa risponde: “occorre fare la distinzione tra obbligo di vaccinazione e obbligo di super green pass sul posto di lavoro. L’obbligo vaccinale, che ci siamo assunti la responsabilità di imporre, rimarrà fino al 15 giugno. Io credo invece sia ragionevole valutare l’opportunità di poter anticipare il rientro al lavoro degli over 50 non vaccinati. Ciò sarebbe possibile permettendo a questa categoria di lavoratori di utilizzare il certificato verde base invece che il rafforzato, ossia presentando l’esito negativo di un tampone, eseguito ogni due giorni a proprie spese”. E sulle mascherine obbligatorie al chiuso: “il tema è sul tavolo. Sono convinto che l’allentamento graduale coinvolgerà anche l’obbligo di mascherine al chiuso. Anche in questo caso individueremo tappe e modalità da cui ripartire”.

Infine, sul fronte vaccinazioni e Comitato tecnico scientifico, Costa precisa: “nel decreto che il Governo approverà nelle prossime settimane saranno anche inserite tutte quelle disposizioni che riguardano, tra le altre, l’organismo commissariale e il Comitato Tecnico Scientifico. Dovremo individuare le modalità per tenere vive certe strutture, essendo di tutta evidenza l’utilità dell’attività svolta dal Generale Figliuolo in questo anno, al fine di poterci far trovare pronti per qualsiasi necessità futura. Stesso discorso per il Cts: si potrebbe prevedere una riduzione o una rimodulazione ma la politica avrà sempre bisogno delle indicazioni della scienza. Anche perché, come dimostrano i dati del contagio dell’ultima settimana in leggera ripresa anche nei principali Paesi europei, la pandemia non è ancora finita”.

Condividi