Ucraina, Draghi: “lavoriamo per la pace, Cina non aiuti Russia. Energia? Misure non bastano…”

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Le parole del Presidente del Consiglio Mario Draghi sul conflitto in Ucraina, sul ruolo della Cina e sulle ultime misure in fatto di caro energia

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato alla Camera nel corso delle comunicazioni in vista del Consiglio Ue di domani e di venerdì. Temi principali, ovviamente, la guerra in Ucraina e il caro energia. “Davanti agli orrori della guerra – ha detto – l’Italia lavora con determinazione per la cessazione delle ostilità, le sue parole il giorno dopo l’intervento del presidente Ucraino Zelensky a Montecitorio, in video collegamento.“Lo sforzo diplomatico potrà avere successo solo quando lo vorrà realmente Mosca, ha ribadito. E poi il monito alla Cina: “Fondamentale che l’Ue sia compatta nel mantenere spazi di dialogo con Pechino, dobbiamo ribadire l’aspettativa che Pechino si astenga da un supporto a Mosca e sostenga lo sforzo di pace”, ha aggiunto.

Poi, sul tema energetico, il Premier ammette come le ultime misure non bastino a risolvere il problema: “Il consiglio Ue si confronterà sull’aumento dei prezzi dell’energia, ancora molto alti rispetto al livelli storici, più di 5 volte rispetto a un anno fa”, ha proseguito Draghi, che si è detto “consapevole” della necessità di altri interventi e di una “risposta europea, serve una gestione comune del mercato dell’energia. Serve un approccio condiviso sugli stoccaggi per rafforzare il potere contrattuale verso i fornitori, la creazione di un tetto Ue al prezzo del gas è al centro di un confronto con la presidente della Commissione. Vogliamo spezzare il legame tra prezzo del gas e ed elettricità, che è in parte prodotta da fonti alternative, il cui prezzo non ha nulla a che vedere con quello del gas”.

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