Guerra in Ucraina, Bonino favorevole all’invio di armi: “che dobbiamo mandare, dei cioccolatini?”

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“La dipendenza dal gas ci rende estremamente vulnerabili” e per questo “bisogna dire ai cittadini che è una guerra alla quale noi, anche se indirettamente, stiamo partecipando”, sostiene la leader di +Europa

“L’invio delle armi all’Ucraina è la cosa giusta da fare in questo momento drammatico. Gli ucraini devono difendersi, e farlo anche con il nostro aiuto: che gli dobbiamo mandare, dei cioccolatini? Non sono una pacifista, sono una non violenta e credo nella pressione diplomatica ed economica, credo nel mettere alle strette gli oligarchi”. Lo afferma in un’intervista a Huffington Post Emma Bonino, senatore di +Europa. “I vari tentativi (diplomatici) da Macron a Erdogan al momento hanno sbattuto con la volontà del presidente russo di andare fino in fondo”, ma “vedo che tutte le strutture europee e quelle dell’Onu, al netto del Consiglio di Sicurezza dove la Russia ha potere di veto, si sono mobilitate. La Corte Penale Internazionale ha proposto e poi deciso l’apertura di un’indagine sui crimini in Ucraina, sostenuta da 39 paesi. Zelensky ha interpellato la Corte di giustizia dell’Aja”.

Secondo la leader di +Europa, “la dipendenza dal gas ci rende estremamente vulnerabili” e per questo “bisogna dire ai cittadini che è una guerra alla quale noi, anche se indirettamente, stiamo partecipando”. E i costi riguardano, secondo Bonino, anche il numero di persone che stanno arrivando e che sono una marea: “per la prima volta in Ue si è data attuazione alla direttiva 55 che permette l’accoglienza temporanea dei profughi ucraini. Resta di capire se la permanenza in territorio Ue si applichi solo agli ucraini o anche agli stranieri che vivevano lì. Questo è un problema, ma – conclude Bonino – intanto il passo è stato straordinario”.

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