Guerra Ucraina e Covid, Draghi: “i profughi o fanno il tampone ogni 48 ore o accettano di vaccinarsi”

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Le parole del Presidente del Consiglio Mario Draghi, in question time alla Camera, in merito ai profughi ucraini e all’accoglienza del nostro paese

E’ in corso il question time alla Camera. Tra gli argomenti, ovviamente, quello legato al conflitto in Ucraina e alle “mosse” italiane. “Sul fronte sanitario i profughi o fanno il tampone ogni 48 ore o accettano di vaccinarsi, ha detto il Premier Mario Draghi. “Il dipartimento della protezione civile – ha proseguito – provvede alla ricognizione dei posti letto e al trasferimento pazienti, inoltre per gli ucraini nei centri di prima accoglienza è prevista assistenza sanitaria, sociale, psicologica, orientamento legale e corsi di lingua italiana. Nei centri sono previsti servizi anche finalizzati all’integrazione e alla formazione professionale”, ha specificato il Presidente del Consiglio, snocciolando poi i numeri relativi ai cittadini ucraini scappati dal conflitto e arrivati nel nostro paese. “All’8 marzo sono arrivati 21.095 cittadini ucraini, oggi sono 23.872, principalmente dalla frontiera italo-slovena, oltre il 90% sono donne e bambini: ieri 10.500 donne, oggi 12 mila, gli uomini erano 2mila ieri, oggi 2.200, i bambini 8.500 ieri e oggi 9.700. Il flusso è certamente destinato ad aumentare”, ha concluso Draghi.

“Voglio ringraziare le forze politiche – e in particolare l’opposizione – per la grande prova di unità e lo spirito costruttivo dimostrati nella gestione di questa crisi. Sono sicuro che l’Italia farà la sua parte fino in fondo, grazie alla qualità delle sue istituzioni e sulla robustezza della sua società civile”, ha Mario Draghi.

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