Guerra Ucraina, l’allarme di Save the Children: “a rischio 6.5 milioni di bambini”

StrettoWeb

“L’escalation di violenze in Ucraina, è destinata ad avere un forte impatto anche sui bambini in altri paesi del mondo”, spiega l’associazione riferendosi all’esportazione russa e ucraina del grano in tanti Stati

“Dopo l’orrendo attacco all’ospedale di Mariupol, dove un bambino è morto, la situazione dei 6,5 milioni di minori rimasti nel paese è al limite”. L’allarme è stato lanciato da Save the children, che calcola in “oltre 1 milione” i bambini “fuggiti nei Paesi limitrofi”. Altri 6,5 milioni sono ancora nelle città ucraine, “cercando riparo in rifugi sotterranei, accompagnati costantemente dalla paura e rischiando ogni istante la propria vita. Mentre i bombardamenti continuano a intensificarsi, cibo, acqua pulita e medicine nel paese scarseggiano e potrebbero essere presto inaccessibili per molti bambini e le loro famiglie”, sostiene l’organizzazione.

“I bambini spesso non hanno altro che i vestiti che indossano per ripararsi e si stanno ammalando perché la temperatura è molto rigida, ma trovare le medicine ormai è un’impresa ardua – sottolinea Save the Children – . Le vie di comunicazione esterne sono interrotte e riuscire ad avere accesso ad ogni tipo di bene di prima necessità è molto difficile. I bambini hanno dovuto lasciare la scuola e, sebbene in questo momento possa apparire un problema secondario, spesso durante un conflitto l’istruzione è l’unica parvenza di normalità per evitare che i minori precipitino del baratro del disagio mentale, dovuto al trauma che stanno vivendo quotidianamente”. Save the Children chiede perciò “con forza un’immediata cessazione delle ostilità, unico modo per proteggere i bambini dalla violenza e da altre violazioni dei loro diritti”.

Mentre avverte che “l’escalation di violenze in Ucraina, è destinata ad avere un forte impatto anche sui bambini in altri paesi del mondo”. In particolare “la dipendenza globale dalle forniture di grano di Russia e Ucraina – che nel 2019 costituiscono più di un quarto della produzione di grano a livello globale – rischia di sottrarre questo alimento alle popolazioni in contesti già fragili, come Yemen e Libano, e di far salire i prezzi del grano alle stelle”. E l’aumento dei prezzi dell’energia, legato anche alla dipendenza globale dal petrolio e dal gas russi, soprattutto dell’Europa, si aggiungerà alla già crescente crisi sul costo della vita. “Anche in Italia rischia di aumentare il numero di famiglie in difficoltà a causa dell’aumento delle bollette” e “milioni di genitori si troveranno a dover affrontare scelte impossibili, come quella tra riscaldare le proprie case o dare da mangiare ai propri figli”.

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