Ucraina, è il giorno dei negoziati in Turchia. Erdogan chiede ai russi il cessate il fuoco: “la guerra non giova a nessuno”

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Erdogan ha affermato che il presidente ucraino Volodomyr Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin sono “amici preziosi” e che progressi nei negoziati aprirebbero la strada all’incontro tra i leader mondiali

Si sono riunite questa mattina le delegazioni di Russia e Ucraina nell’atteso nuovo incontro in una Turchia che si presta da sede per un dialogo di pace. Il summit avviene a distanza di due settimane dall’ultimo che in pratica aveva portato ad un nulla di fatto. Il faccia a faccia dovrebbe volgere a concordare ad un cessate il fuoco e a trovare quantomeno un accordo per gli aiuti umanitari per i cittadini sfollati. Le delegazioni russa e ucraina sono state accolte al palazzo Dolmabahce, sede dell’ufficio del presidente Erdogan, situato sulle rive del Bosforo a Istanbul. Stando a quanto riportato dalla BBC, negoziatori sono seduti a un lungo tavolo coperto di bianco, uno di fronte all’altro. C’è anche Roman Abramovich che, era trapelato nelle ultime ore, avesse accusato sintomi di avvelenamento.

Le prime parole ufficiali sono arrivate proprio dal presidente turco, che ha espresso in breve discorso il suo “profondo dolore” per il conflitto che si sta combattendo in terra ucraina. Erdogan ha affermato che il presidente ucraino Volodomyr Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin sono “amici preziosi” e che progressi nei negoziati aprirebbero la strada all’incontro tra i leader, compreso lo statunitense Joe Biden, che la Turchia potrebbe ospitare. Una “pace giusta” non avrà un perdente e “la continuazione del conflitto non giova a nessuno”, ha detto Erdogan. “In un momento così critico, mi auguro che i nostri incontri e le nostre discussioni siano di buon auspicio per i vostri Paesi, per la nostra regione e per tutta l’umanità. Su tutte le piattaforme internazionali abbiamo mostrato un approccio equo che difende i diritti e le sensibilità di entrambe le parti”.

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