Da calciatori a soldati, la vicenda del Kiev Fc Catanzaro conquista i social: “tanta solidarietà dalla Calabria”

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Oleksandr Aliyev, classe 1985, e Andriy Bohdanov, nato nel 1990, pubblicano la foto mentre imbracciano il fucile e raccontano quello che sta avvenendo nella Capitale ucraina assediata dalle truppe russe

Dal prato da calcio al fronte di guerra. E’ questo il radicale cambiamento di alcuni giocatori della squadra Fc Catanzaro presente a Kiev. Si tratta di una società dilettantistica che per nove anni ha portato il nome e il simbolo giallorosso del club calabrese. In un post pubblicato su Facebook qualche giorno fa sono infatti apparse delle foto di due calciatori che imbracciano un fucile: Oleksandr Aliyev, classe 1985, e Andriy Bohdanov, nato nel 1990, si mostrano preparati a combattere per la patria e difendere la Nazione dall’invasione dell’esercito russo. Gli sportivi inoltre offrono testimonianza di come altri giovani giocatori che, pur non avendo mai indossato la maglia della squadra, hanno preso le armi: “ne conosciamo almeno almeno altri due, ho delle foto. Un altro mi ha detto in una conversazione privata che ora è nell’esercito. C’è un altro nostro calciatore in uniforme nella foto, ma non l’ho visto con un’arma. Non ho contatti con tutti i ragazzi, ma, riassumendo, ci sono sicuramente 3 persone che stanno combattendo in questo momento. Uno di loro è nato in Russia, ma ora è per l’Ucraina, per i suoi figli che sono nati qui”.

I due hanno spiegato ad alcune testate giornalistiche, tra cui l’Agi, che “la capitale dell’Ucraina è l’obiettivo principale dell’occupante. A volte veniamo bombardati, ma molto peggio è intorno alla città. Ci sono battaglie continue e molte città vengono gravemente distrutte con razzi e bombardamenti. Kiev si sta preparando per la difesa, i checkpoint sono ovunque, i raid aerei vengono regolarmente annunciati. Passiamo molto tempo nel rifugio antiaereo, passiamo sempre lì la notte”. E in particolare Oleksandr Aliyev rilancia l’appello del suo presidente, Volodymyr Zelensky, alla Nato e all’Unione Europa: “chiediamo alla Nato di chiudere il cielo sopra l’Ucraina, chiediamo all’Alleanza di aiutarci di fronte all’aggressore. Questo non solo per il bene dei nostri bambini e civili, ma per il bene del mondo intero. Dobbiamo unirci contro l’aggressore, contro l’impero del male. Siamo grati all’Ue e a tutti i paesi che ci aiutano, inviandoci armi e cibo. Questo è molto importante per noi. Ma – sostiene – abbiamo proprio bisogno che sia chiuso lo spazio aereo, questa è la richiesta più importante adesso. E poi, ovviamente, vogliamo far parte dell’Europa. Parte del mondo civile, non dell’Unione Sovietica che la Russia sogna di far rivivere”.

La storia dell’Fc Catanzaro a Kiev e la solidarietà dalla Calabria

Le 7 stagioni di Serie A, la finale di Coppa Italia del 1966, i gol di Palanca direttamente da calcio d’angolo. Il Catanzaro di quegli anni fu molto seguito anche all’estero, al punto da appassionare il fondatore di una squadra di Kiev nata con il nome di “Change” che successivamente assunse il nome di Fc Catanzaro, società che in Italia aveva sostituito per alcuni anni la vecchia e storica Us Catanzaro dopo il fallimento. La pagina Facebook del club ucraino esiste ancora e ha molti followers catanzaresi, aumentati dopo l’invasione russa. Oleksandr Sytsko, presidente del club e capo allenatore, vive molte ore delle sua giornata in un rifugio antiaereo. La società, vincitrice di due coppe e di un “Super bowl” nel campionato ucraino, si è sciolta nel 2018, ma fra la capitale dell’Ucraina e il capoluogo della Calabria è nato un ponte ideale. “La persona che ha dato il nome alla squadra – racconta il calciatore ora soldato – amava il calcio italiano. Tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80 rimase molto colpita dalle prestazioni della squadra di Catanzaro. Ha voluto darne il nome al nostro club e, quando se n’è andato, abbiamo deciso di lasciare tutto com’era. Ci piaceva difendere i colori di una piccola e orgogliosa squadra calabrese, era il nostro segno distintivo. Sapevamo un po’ della storia della squadra, ne seguivamo le prestazioni”.

La vicenda non è passata inosservata e i tanti followers calabresi hanno manifestato la loro solidarietà. E’ stato anche un modo, come avvenuto nel resto d’Italia, per sensibilizzare i cittadini e avviare donazioni di beni essenziali per  l’Ucraina assediata dai russi. “Riceviamo solidarietà dalla Calabria regolarmente”, conferma Oleksandr. “Molte persone di Catanzaro e della Calabria – afferma Oleksandr Aliyev – scrivono con un’offerta di aiuto o anche solo con parole di sostegno. Non sempre ho l’opportunità di rispondere in tempo, perché passo molto tempo in un rifugio antiaereo e c’è una cattiva connessione. Ma è molto bello e ringrazio tutte le persone dall’Italia!”.

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