In fila per l’ultimo Big Mac a Mosca: McDonald’s chiude in Russia 22 anni dopo la prima storica apertura

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Cittadini di Mosca in fila per l’ultimo Big Mac: McDonald’s chiude i suoi 850 punti vendita in Russia a 22 anni dalla prima storica apertura in Piazza Pushkin

Nel 1990, il primo McDonald’s apriva presso Piazza Pushkin fra la gioia e lo stupore dei cittadini russi. Era il primo grande marchio americano a mettere piede sul suolo russo, un evento storico. Altrettanto storica è la chiusura, 22 anni dopo, degli 850 punti vendita in Russia. Il gigante degli hamburger, in seguito agli sviluppi della guerra in Ucraina ha deciso di mettere, temporaneamente, i lucchetti ai propri punti vendita. Una scelta dettata dalle forti pressioni dell’opinione pubblica e dei boicottaggi chiesti a gran voce sui social verso quelle aziende che non si schierano apertamente contro la Russia. Una decisione sofferta, se pensiamo che il 9% (circa 2 miliardi di dollari) delle entrate annuali del MacDonald’s arriva proprio da Russia e Ucraina.

A differenza di altri fast food in Russia che sono di proprietà di franchisee, tra cui KFC, Pizza Hut e Burger King, McDonald’s possiede l’84% delle sue sedi russe. L’azienda continuerà a pagare i suoi 62.000 dipendenti in Russia “che hanno messo il loro cuore e la loro anima nel nostro marchio McDonald’s”, ha spiegato il CEO Chris Kempckinski che ha sottolineato come la chiusura sia stata detta da una questione morale: “i nostri valori significano che non possiamo ignorare l’inutile sofferenza umana in Ucraina“, ha affermato Kempczinski. Non si sa ancora quando McDonald’s riaprirà i battenti, per questo motivo, sui social sono diventate virali le foto di tante persone in fila per mangiare l’ultimo panino prima della chiusura. Uno sfizio che, in tempo di guerra, non ci può più concedere.

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