Guerra Ucraina, monsignor Paglia: “strano dare armi a ucraini e soldi per il gas alla Russia”

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Monsignor Vincenzo Paglia parla della guerra in Ucraina: il presidente della Pontificia accademia per la vita, sottolinea come sia strano finanziare entrambe le parti in conflitto

Fermate la guerra. Non serve a nulla, peggiora tutto“. Sono le parole pronunciate da monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, ai microfoni di Sky TG24. Paglia ha sottolineato come la risposta dell’Europa sia stata debole e suoni strano continuare a fornire armi da una parte mentre dall’altra si continua a importare gas spendendo milioni. “La risposta dell’Europa è stata troppo graduale e debole a mio avviso, anche sulle sanzioni. Non son un esperto, ma d’istinto vorrei dire che è strano dare le armi agli ucraini e continuare a pagare il gas che ci arriva ai russi. Servirebbe un blocco totale del gas russo: abbiamo delle scorte, regoliamone il flusso e stiamo un po’ al freddo anche noi. Putin deve sentire drastico il no alla fornitura. Forse questo, che richiede un grande coraggio e una compattezza di tutta l’Europa, potrebbe essere quel colpo più duro che può, in qualche modo, bloccare maggiormente l’arroganza di Putin“, ha dichiarato.

Monsignor Paglia ha descritto una situazione alquanto complicata: “siamo sull’orlo dell’abisso. Questo è pericolosissimo, gli stessi attacchi alle centrali nucleari per quanto precisi possano essere, o qualsiasi altra azione militare ci può portare indubbiamente a un conflitto mondiale“. Per quanto riguarda il ruolo del Vaticano: ” purtroppo – ha spiegato Paglia – in quelle terre noi paghiamo lo scotto delle divisioni interne tra i cristiani. Se ci fosse una unione tra tutti i responsabili delle comunità cristiane ci sarebbe stato un freno al conflitto particolarmente importante. Purtroppo questo non c’è. Il papa ha già compiuto alcuni gesti straordinari. Ci auguriamo che qualcosa ancora possa essere fatto, ma il Vaticano, in questo momento, più che sul piano della diplomazia, visto che si richiedono scelte robuste e forti, può favorire, e sta favorendo, gli incontri tra tutti. Penso anche alla bellissima manifestazione che coinvolge cristiani, l’Europa tutta e soprattutto i Paesi limitrofi all’Ucraina, nell’accoglienza ai profughi. Ecco, questa è una bella testimonianza ed ha una sua forza“.

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