Prima pagina fake La Stampa, lo storico d’Orsi: “toccato il fondo della disonestà, titoli e commenti a senso unico”

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“State spingendoci verso la terza guerra mondiale, consapevolmente o meno. La storia non vi ha proprio insegnato nulla. Che pena. Segnalerò comunque l’episodio all’Ordine”, ha scritto il professore in una lettera al direttore Massimo Giannini

L’errore grossolano del quotidiano La Stampa ha indignato l’Italia e attirato l’attenzione della Russia, che tramite il portavoce del Cremlino ha aspramente criticato i media italiani. Nell’edizione del 16 marzo infatti, sulla prima pagina di uno dei maggiori giornali del nostro Paese, è stata utilizzata la foto di una strage provocata dal missile balistico ucraino (l’attacco alla città filo-russa di Donetsk ci sono stati 20 morti e diversi feriti secondo fonti locali) per descrivere piuttosto la ferocia delle truppe russe. Una disattenzione enorme che ha fatto storcere a molti il naso. Tra questi anche allo storico Angelo d’Orsi, professore ed ex candidato sindaco a Torino, che ha scritto una durissima lettera al direttore Massimo Giannini.

“Gentile Direttore – si legge nella missiva – , ho collaborato alla “Stampa” per decenni, e sono stato allontanato, senza una parola, naturalmente, con l’arrivo di Molinari, giunto al giornale a portarvi il suo carico di sionismo e iperatlantismo (e già allora di russofobia). Avevo sperato che un giornalista proveniente da “la Repubblica” come Lei, avrebbe compiuto uno sforzo di riequilibrare l’orientamento di questa testata a cui sono rimasto legato. Invece no. E i vostri servizi, se così vogliamo chiamarli, sulla guerra in Ucraina, lo dimostrano, in modo avvilente. Ma con la prima pagina di oggi il giornale da Lei diretto ha toccato il fondo della disonestà giornalistica: una immagine relativa alla strage compiuta due giorni fa dalle truppe governative di Kiev ai danni dei civili di Donetsk (14 morti), viene presentata in modo che il pubblico pensi che siano stati i russi cattivi. Siamo oltre ogni artefizio giornalistico, lo lasci dire a uno che è iscritto all’Ordine dal 1971, e che ha avuto nel 2021 la targa d’argento come veterano del giornalismo piemontese. Uno che è stato allievo di Norberto Bobbio, e oltre ad aver insegnato per più di 40 anni all’Università, ha lavorato per le maggiori testate italiane, e anche qualche testata straniera, pubblicando molte centinaia di articoli”.

“Mi aspetto che il giornale domani, con lo stesso rilievo faccia una formale autocritica e spieghi, come e quando e da chi ha ricevuto la foto, chi ne sia l’autore, come la foto è giunta a voi (e se avete i diritti di utilizzo), e in quale situazione è stata scattata. Aggiungo che tutta l’impaginazione, dai titoli dei commenti tutti a senso unico, fino al pezzo che vorrebbe essere sarcastico su Luciano Canfora, e che fa ridere solo chi l’ha scritto, è a di poco inquietante. State spingendoci verso la terza guerra mondiale, consapevolmente o meno. La storia non vi ha proprio insegnato nulla. Che pena. Segnalerò comunque l’episodio all’Ordine. E smetterò di comprare, ovviamente, il Suo giornale. Saluti”, conclude d’Orsi.

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