Guerra in Ucraina, il prezzo del petrolio continua a salire: raggiunto il valore record di 113 dollari al barile

StrettoWeb

A preoccupare è un possibile stop delle esportazioni russe

Il prezzo del petrolio continua a salire inarrestabilmente. Dopo aver superato anche la soglia dei $110 al barile, il Brent si infiamma ulteriormente, volando fin oltre quota $113, al valore record dal giugno del 2014. Il WTI scambiato a New York si rafforza superando anche quota $111, al valore più alto dall’agosto del 2013, fino a $111,50. Entrambi i contratti segnano un balzo superiore a +6%, sulla scia dei continui timori di una frenata dell’offerta di petrolio e gas russi.

Dopo le sanzioni, è aumentata di fatto la paura che Vladimir Putin possa decidere di chiudere i rubinetti dell’energia che la Russia produce. “Questo è un momento drammatico per il mercato, il mondo e le forniture – ha commentato alla Cnbc John Kilduff, partner di Again Capital – . E’ chiaro che il mondo dovrà alzare la voce contro la Russia bloccando anche le sue esportazioni di petrolio”.

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