Reggina, Taibi: “Amione l’ho preso io, Aglietti neanche lo conosceva. Doveva chiedere il permesso prima di parlare, è sotto contratto”

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Il Direttore Sportivo della Reggina Massimo Taibi continua a togliersi sassolini dalla scarpe, rispondendo a qualche critica che non gli è andata giù

Massimo Taibi continua a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Il Direttore Sportivo della Reggina, che questa mattina si è sfogato dicendo di aver fatto da “parafulmine”, anche ai microfoni della tv ufficiale ha ammesso di essersi stancato di certe situazioni: quelle secondo cui, come ha più volte ribadito, è il problema principale quando si perde mentre nessuno evidenzia i suoi meriti quando si vince. “Io non ho problemi col Presidente. Tutte ste polemiche, cattiverie, sempre cercare il pelo nell’uovo contro di me, mi ha stufato”, ha detto a Reggina Tv. “Mi ha fatto ridere il discorso dell’incentivo all’esodo. C’è gente che ha speso di più, chi come come noi o qualcuno meno. L’anno prossimo si cambierà registro. La caccia all’uomo su di me ha stancato. Adesso comincio anch’io a tirare fuori gli artigli. Ringrazio tutti gli allenatori in questi quattro anni, ma c’è anche il mio zampino. Io ora salvo la squadra, poi mi prendo una settimana di tempo. Per l’amore che ho per la città, non avrei dubbi, sono convintissimo di continuare, ma è doveroso prendermi una settimana. Io non sono uno che legge, ma le cose me le mandano”, ha aggiunto il DS in merito al suo futuro, su cui ha ribadito tante volte in questi giorni di doversi sedere al tavolo con il Presidente per decidere.

Poi, più nello specifico, ha parlato di Amione e dell’intervista rilasciata dall’ex allenatore Aglietti a ‘Telenuovo’. Rispondendo a una domanda da studio, infatti, il tecnico di Valdarno ha detto: “Amione l’ho portato, ma non l’ho utilizzato perché non era ancora pronto, oltre che abituato alla difesa a tre”. Taibi, però, chiarisce: Aglietti non conosceva neanche Amione quando l’ho preso. Il mercato l’ho sempre fatto io. Amione l’ho individuato dopo che Dalle Mura ci è sfuggito. Io propongo sempre i giocatori agli allenatori. Lo stesso procuratore suo (De Santis, ndr) è di Aglietti, si può interpellare lui per sapere se sto dicendo un’eresia”, ribadisce. “Si stessero zitti e allenino chi hanno la possibilità di allenare. Con Aglietti ho un ottimo rapporto – specifica – ma non l’ho sentito in questi giorni perché sono ancora adirato, quando mi calmerò lo chiamerò. Gli dirò, prima di parlare, di chiedere il permesso perché è sotto contratto e poi di stare attento a parlare perché alcuni siti hanno riportato le parole in maniera diversa, io l’ho ascoltata l’intervista”, ha aggiunto.

Su eventuali novità societarie, chiarisce: “Io mi occupo solo del discorso tecnico, non amministrativo. Mi sono fidato solo del Presidente e avevo ragione. Chi ha parlato prima ha parlato solo di cose soggettive e non societarie. E’ sinonimo di intelligenza, da parte di Gallo, parlare di ridimensionamento. Io mi fido di lui”. Su Stellone: “Ci stiamo muovendo per la prossima stagione. Tutto quello che abbiamo visto durante l’anno speriamo di poterlo concretizzare. Ho parlato con Gallo fino a stamattina. Col mister ho già parlato e devo comunicare le cose che mi ha detto al Presidente. Stellone mi ha dato disponibilità ma devo far quadrare qualche situazione”. E sul progetto giovani: “Non è detto che con i giovani non si possa vincere, ma bisogna essere chiari. Si farà una squadra prevalentemente giovane ma anche di questo dovrò parlare col Presidente a quattr’occhi. I giovani bisogna aspettarli, senza avere fretta di bruciarli. Gavioli? Era stata una mia colpa, perché ho ascoltato l’allenatore che non lo voleva ma con Stellone avrebbe giocato. E’ nostro, è andato in prestito, il prossimo anno tornerà. Anche Ejjaki avrà spazio, Stellone avrebbe voluto farlo giocare ma poi ha avuto una bronchite che lo ha bloccato per qualche settimana”.

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