“L’Italia non durerebbe un giorno contro l’esercito russo. Voi rinuncereste alla Sicilia e a Venezia? Se l’Ucraina cade, toccherà ad altre nazioni”

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L’ex tennista ucraino Sergiy Stakhovsky ha detto la sua sulla guerra attuale, chiamando in causa anche l’Italia e la sua eventuale “reazione” al conflitto

Una previsione tutt’altro che ottimistica. A Otto e Mezzo, su La7, l’ex tennista ucraino Sergiy Stakhovsky ha detto la sua in merito all’attuale conflitto tra Russia e Ucraina“Noi ucraini – ha affermato – non vogliamo rinunciare a nulla. Capiamo che questa è la nostra guerra e non quella dell’Europa, stiamo solo chiedendo aiuto e assistenza. L’Italia e l’esercito italiano, per quanto ne so io, non durerebbe un giorno contro l’esercito russo, ha chiosato. “Noi siamo qui, stiamo sparando, usiamo armi da guerra e ci arrangiamo con quello che abbiamo. La gente vuole combattere, vuole resistere. Non ci sono forze russe a Kiev, la situazione rimarrà così per un po’ di tempo. La Crimea e il Donbass? L’Italia rinuncerebbe alla Sicilia e a Venezia? Bisogna capire che se l’Ucraina cade in mano russa, poi toccherà ad altre nazioni, ha confessato. “Torneremmo al 1945 con le nazioni satellite rispetto a Mosca: Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, il Baltico. Putin minaccia con il nucleare e la Nato ha paura. Lui ha usato questa carta e la userà ancora. La sola speranza che avete è che muoia prima di farlo, altrimenti farà le stesse cose fatte quando Hitler stava dividendo l’Europa. Se le nazioni entreranno in guerra, lui combatterà e spaccherà in due le nazioni, come già successo”, ha concluso.

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