Anche Archeoclub unisce lo Stretto, Rosanna Trovato: “Reggio e Messina sono gemelle con uno straordinario patrimonio comune” | INTERVISTA

StrettoWeb

In occasione della presentazione di Archeoclub d’Italia “Area Integrata dello Stretto”, la dottoressa Rosanna Trovato ha parlato del rapporto che lega Reggio Calabria e Messina e della valorizzazione di un “Ponte sullo Stretto” di natura culturale

Sabato 9 aprile, Archeoclub d’Italia presenterà ufficialmente la sezione Archeoclub d’Italia “Area Integrata dello Stretto”, una ‘costola’ che si occuperà della tutela, della valorizzazione e della promozione del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico di Reggio Calabria e Messina. Un’associazione che fornirà un valido aiuto alle due sponde dello Stretto, unendole ancor di più. Alla guida due donne: il presidente Rosanna Trovato (di Messina) e il vice presidente Francesca Crea (di Reggio Calabria). Per conoscere meglio questa nuova realtà, StrettoWeb ha contattato la dottoressa Rosanna Trovato che ai nostri microfoni ha raccontato la finalità di questo interessante progetto.

Come nasce il progetto

L’Area integrata dello Stretto, le città di Reggio Calabria e Messina, con le loro identità e le loro peculiarità, si uniscono a formare un’unica area comune. “Reggio Calabria e Messina sono due città gemelle, separate dallo Stretto, ma che anche la politica ha cercato di riunire, nel tempo, pensando proprio all’Area Integrata dello Stretto. – ha spiegato la dottoressa TrovatoQuesto nostro appellativo deriva dall’idea che le istituzioni delle due città avevano coniato. Fra i nostri obiettivi c’è quello di far crescere l’Archeoclub in Calabria, perché ci sono appena 3 sedi, mentre in Sicilia ce ne sono più di 30. Reggio Calabria non aveva una sede dell’Archeoclub. Avendo degli amici reggini, fin dai tempi dell’università, abbiamo pensato, insieme al vice presidente Francesca Crea, che Archeoclub potesse riunire le due sponde all’insegna della cultura, dell’unione di intenti, del confronto e del rapporto fra le due città. Il mare dello Stretto da un lato ci divide, ma dall’altro ci unisce”.

L’obiettivo: tutelare, valorizzare e promuovere un patrimonio comune

Spesso si sente parlare di rivalità fra le due dirimpettaie dello Stretto, un concetto che viene ampiamente superato dalla cooperazione. “Reggio Calabria e Messina non sono città rivali. La rivalità esiste solo nello sport, noi non la vediamo nella vita di tutti i giorni. – chiarisce Rosanna Trovato, anche presidente del collegio Nazionale dei Probiviri Abbiamo iniziato a lavorare insieme, abbiamo 41 soci fra l’interland messinese e quello calabrese. Archeoclub si occuperà della tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico. Ma anche le tradizioni, il culto, la storia popolare, la lingua dialettale, la rivalutazione dei borghi e il mare. Il mare è fondamentale perché contiene tanti relitti che dovremmo cercare di recuperare, come all’epoca furono recuperati i Bronzi di Riace. Il paesaggio è una delle nostre ricchezze più grandi. Fra Reggio e Messina abbiamo in comune tanto, come le fortificazioni che magari nel messinese sono state in parte sistemate, mentre nel reggino sono in parte abbandonate”.

Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb

Un Ponte sullo Stretto… culturale

Da anni ormai ci si interroga sulla necessità e la fattibilità di una struttura che colleghi Reggio Calabria e Messina. Il “Ponte sullo Stretto” proposto da Archeoclub è di naturale culturale. “L’unico ponte che abbiamo sempre avuto e che cerchiamo di rafforzare è quello culturale. – spiega Rosanna TrovatoLo ha creato l’università di Messina quando a Reggio non c’era l’università e i calabresi che attraversavano lo Stretto per studiare erano più dei messinesi stessi! Si sono formate personalità di alto livello che sono andate anche a valorizzare la città di Messina, lo vediamo nei nostri ospedali, nei tribunali ecc. Questo ponte lo vogliamo ‘allungare’ con la tutela e la promozione dei beni culturali. A tal proposito, nella seconda domenica di maggio, ci sarà l’iniziativa ‘Chiese aperte’ di Archeoclub d’Italia. Andiamo ad aprire dei luoghi di culto che sono spesso chiusi o abbandonati, ma che hanno un loro valore storico e artistico: quest’anno lo faremo sia a Messina che a Reggio Calabria”.

La conferenza stampa in mare

La conferenza stampa di presentazione dell’evento verrà effettuata, letteralmente, in mare. Il mare che divide le due città, ma che fa parte di entrambe, diventando fil rouge (o in questo caso fil bleu) delle loro storie. La dottoressa Trovato racconta: “l’idea della conferenza stampa in mare è partita da un quesito: l’avremmo dovuta fare a Messina o a Reggio Calabria? Scegliendo l’una o l’altra, avremmo sminuito il significato dello ‘Stretto che ci unisce’. Ho proposto l’idea al gruppo Carone & Tourist e mi hanno dato subito la loro disponibilità. Il presidente nazionale Rosario Santanastasio ha sposato subito l’iniziativa, all’epoca fu lui a darmi l’input di creare questa Area Integrata dello Stretto”.

Il turismo e l’idea di un ‘viaggiatore nuovo’

Il lavoro di Archeoclub Area Integrata dello Stretto avrà un importante effetto sul turismo a Reggio Calabria e Messina. In conclusione della nostra chiacchierata, abbiamo chiesto alla dottoressa Trovato quale sia la situazione, sotto questo punto di vista, nelle due sponde dello Stretto. “Il turismo lo vedo lento in entrambe le città. – ha spiegato – Noi ci faremo promotori in entrambe le zone di sollecitazioni in tal senso. Abbiamo intenzione di sviluppare dei dialoghi con le istituzioni per la valorizzazione e la promozione delle bellezze che abbiamo: spesso siamo noi stessi, messinesi e reggini, a non fare promozione. Mi sono detta: perché non cominciamo a fare, attraverso webinar e altre iniziative, una sorta di pubblicità culturale di tutto quello che di bello abbiamo nei nostri luoghi? L’obiettivo è quello di creare un ‘viaggiatore nuovo’ che guarda con occhi più attenti alle bellezze che possiamo offrire”.

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