Classifica internazionale delle Università: la Mediterranea di Reggio Calabria all’ultimo posto tra gli atenei italiani, Messina 41ª

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L’Ateneo reggino si è classificato al 1883° posto (sui 2000 istituti totali e presi in considerazione) nella graduatoria stilata dal Cwur, mentre l’Università di Messina figura al 41° posto (810° mondiale)

La Mediterranea di Reggio Calabria è all’ultimo posto tra le università italiane nella classifica internazionale elaborata dal Center for World University Rankings (Cwur), un’organizzazione di consulenza leader ed editore della più grande classifica accademica delle università globali. L’Ateneo reggino si è classificato al 1883° posto (sui 2000 istituti totali e presi in considerazione), mentre figura al 66° a livello nazionale; prendendo in considerazione Sicilia e Calabria, il migliore risulta essere Catania (21° nella classifica italiana), a seguire Palermo 29° e Cosenza 37°. Soltanto successivamente figura l’Università di Messina (41° posto, 810° mondiale), poi Catanzaro al 51° e, come detto, Reggio Calabria sessantaseiesima all’ultimo gradino.

Nel panorama nazionale italiano La Sapienza di Roma è in testa (113° posto nella classifica generale), che mette l’Università tra le leader mondiali negli studi classici nella classifica Qs. La graduatoria elenca le prime 2.000 università del mondo, su circa 20mila scrutinate, ed è basata su 4 indicatori: qualità dell’istruzione, l’occupabilità, la qualità della facoltà e la ricerca delle università di tutto il mondo. Il ranking Cwur 2022-2023 conferma le prime tre posizioni a livello mondiale all’Università di Harvard, al Mit di Boston e alla Stanford University. “Il primato italiano di Sapienza è una conferma prestigiosa e significativa, ottenuta in un ranking elaborato sulla base di solidi criteri oggettivi, un riconoscimento dell’eccellenza e del lavoro di tutta la nostra comunità”, ha commentato il Rettore Antonella Polimeni, originaria di Reggio Calabria. In Italia, dopo Sapienza, si collocano Padova (170esima), Milano (179) e Bologna (181).

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