Stretta sui condizionatori, mai sotto i 25°: “ogni goccia di sudore in più versata in estate sarà una in meno di sangue per gli ucraini”

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Stretta sui condizionatori a partire dall’1 maggio: temperatura mai sotto i 25 gradi. E la dichiarazione di Giorgio Mulé fa discutere

Nuova stretta dall’1 maggio, ma il Covid questa volta non c’entra. Si parla di crisi energetica alla luce della guerra in Ucraina, argomento che ha ormai soppiantato quello sul virus nella quotidianità e sui media. Tra dieci giorni, a partire dal nuovo mese, cominceranno le limitazioni legate a termosifoni e condizionatori, per adesso negli uffici pubblici. Dall’1 maggio 2022 al 31 marzo 2023, come riporta il Corriere della Sera, la temperatura dei condizionatori non potrà essere inferiore ai 27 gradi, con 2 di tolleranza, mentre in inverno non si dovranno superare i 19 nei termosifoni, sempre con 2 di tolleranza. Dunque, mai sotto i 25 gradi in estate e mai sopra i 21 in inverno. La misura al momento non riguarda ospedali, case di cura e privati, ma resta il dubbio sulla possibilità ed efficacia dei controlli. In caso di violazione delle regole sono previste multe dai 500 ai 3 mila euro.

E se col Covid pensavamo di averle viste tutte, in fatto non solo di scelte ma anche di dichiarazioni strampalate, pare che con la crisi energetica se ne potranno sentire ancora delle belle. Alla discutibile frase del Premier Draghi di qualche settimana fa (“preferite la pace o i condizionatori”), è seguita infatti anche quella di Giorgio Mulé di Forza Italia a ‘L’aria che tira’, su La 7, proprio commentando la sopracitata stretta: “Lo dobbiamo fare per coerenza e per salvaguardare quei valori, libertà, democrazia, vita, che stiamo difendendo in Ucraina, con delle sanzioni che hanno certamente degli effetti che possono essere mitigati in Europa con un nuovo Recovery Plan. Le sanzioni sono efficaci se sono effettive”, ha detto. Ed entrando in merito alla stretta sui condizionatori, ha aggiunto:ogni goccia di sudore in più versata questa estate sarà una goccia di sangue in meno risparmiata al popolo ucraino“.

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