Covid, i virologi italiani in coro: “in Cina dittatura sanitaria e misure inumane”. Eppure fino a pochi mesi fa…

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Bassetti, Galli e Lopalco parlano di anti-scienza, di dittatura sanitaria. Sembrano le parole dei peggiori complottisti, eppure fino a pochi mesi fa loro le condannavano e anzi esaltavano il Governo che allegramente se ne andava a rincorrere i runner da soli nelle spiagge coi droni. Pare passato un secolo, eppure erano loro a riempire i salotti televisivi al grido di “non uscite sennò morirete”

“Dittatura sanitaria, follia, misure inutili, drastiche e inumane, scelte sbagliate e assurde”. Si parla di Covid, di lockdown e a farlo non sono i complottisti, negazionisti no vax, ma i virologi italiani. Non è l’aprile 2020 ma l’aprile 2022 e no, il riferimento non è all’Italia, ma alla Cina. “Questa è una vera dittatura sanitaria, sbotta Bassetti a Mattino 5 parlando delle misure adottate dal Governo a Shanghai. “Credo che i cinesi stiano prendendo una grandissima cantonata a livello medico e scientifico. Tendere a zero covid con la variante Omicron è impossibile. E’ evidente che c’è di mezzo anche qualcosa di diverso rispetto alla gestione sanitaria. Questa è una vera dittatura sanitaria e si sta commettendo l’errore gravissimo commesso 35 anni fa con l’Hiv. Si sta creando lo stigma del virus, se sei positivo devi essere rinchiuso in una struttura che non ha nulla di civile. Si vedono scene che mi auguro vengano condannate dai nostri politici. Non c’è nulla di scientifico, è solo un’esibizione di forza”. 

E se Bassetti in un certo qual modo ha cambiato anche approccio sulla gestione pandemia, Massimo Galli non lo ha mai fatto e anzi adesso rincara la dose, smentendo se stesso e gridando allo scandalo: “La Cina ha fatto interventi drastici di contrasto al virus durante la prima fase della pandemia – ha detto all’Adnkronos – Misure che almeno per il contrasto al virus, hanno avuto successo. E ora, in questa nuova ondata, ha ritenuto di applicarle di nuovo, senza se e senza ma. Senza tener conto però del fatto che quello che circola oggi non è il virus originario. Omicron e i suoi ‘discendenti’ sono assai più contagiosi e assai più diffusivi. Il confinamento coatto dei contagiati, di cui stiamo vedendo le immagini in questi giorni, oltre a suscitare indignazione dal punto di vista umanitario, è totalmente inutile dal punto di vista tecnico in questo nuovo contesto. I provvedimenti di dislocazione brutale dalle case – continua – con un confinamento in aree specifiche delle persone infettate, bambini compresi, e interventi drammatici sugli animali. Tutto questo non ha senso dal punto di vista tecnico, con un virus così diffusivo. In questa situazione è utile, al limite, l’isolamento domiciliare. Non hanno quindi nessuna giustificazione le misure da lager che sono anche tecnicamente sbagliate”, conclude Galli secondo il quale, “quando i politici di professione, per di più in un Paese non democratico, ritengono di essere anche depositari della verità scientifica e di potersi muovere con le loro logiche sulla base di informazioni non suffragate da dati e da visione scientifica, succedono disastri”.

Dello stesso avviso un altro “allarmista” per eccellenza, Lopalco“La nuova ondata Covid in Cina è il risultato di scelte sbagliate. Il Paese ha perseguito fin dall’inizio la cosiddetta politica zero-Covid, cioè di interventi massicci di isolamento, quarantene e lockdown per impedire la diffusione del virus ma questo tipo di politica sanitaria può avere senso per breve tempo, per arginare cioè l’emergenza e dare il tempo al sistema sanitario di attrezzarsi con terapie più efficaci e, soprattutto, con la vaccinazione. Purtroppo la campagna vaccinale in Cina non ha funzionato a causa della bassissima efficacia dei vaccini utilizzati. La Cina quindi – continua Lopalco – si è trovata a fronteggiare l’ondata di Omicron avendo la popolazione completamente scoperta dal un punto di visto immunitario. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: è come se, per loro, la pandemia fosse iniziata ora. A questo va aggiunto che i metodi coercitivi che si stanno utilizzando a Shanghai non solo sono riprovevoli sul piano dei diritti umani, ma anche tutto sommato inutili perché non fanno altro che rimettere in campo una strategia di controllo che si è dimostrata fallimentare. L’obiettivo ‘zero Covid’ è utopistico dal punto di vista epidemiologico“, considerando che “il grande lockdown non ha mai portato a questo traguardo. E dal punto di vista sociale è inammissibile“.

Bassetti, Galli e Lopalco parlano di anti-scienza, di dittatura sanitaria. Sembrano le parole dei peggiori complottisti, eppure fino a pochi mesi fa loro le condannavano e anzi esaltavano il Governo che allegramente se ne andava a rincorrere i runner da soli nelle spiagge coi droni. Pare passato un secolo, eppure erano loro a riempire i salotti televisivi al grido di “non uscite sennò morirete”, erano loro ad assecondare le folli scelte di un Governo che costringeva i cittadini ad acquistare un cane da portare a spasso per trovare l’escamotage per uscire, o per cui era possibile ospitare a casa lo zio di quarto grado ma non l’amico, o ancora meglio la fidanzata, che non si è mai capito se fosse una congiunta o no. Ora, loro, parlando di anti-scienza e di misure inumane. Come se fosse umano bussare in casa delle persone a chiedere se fossero a casa. Come se fosse umano fermare la gente per strada da sola (da sola!) intimandola a utilizzare la mascherina. Come se fosse normale chiedere a un ristoratore di tenere aperto il proprio locale fino alle 17.59, perché poi dalle 18.01 “c’è il virus”. Per non parlare di coprifuoco o altre assurde amenità.

Sia chiaro, le misure attuali adottate in Cina – a maggior ragione con una variante, la Omicron, decisamente più “tranquilla” delle precedenti –  sono assurde, ma erano così assurde anche allora in Italia. Senza logica e costrutto, eppure le si accettava senza battere – incredibilmente – ciglio. E’ vero, il nostro lockdown non è come quello cinese: da noi non hanno mai strappato i minorenni positivi dalle famiglie per portarli in centri di quarantena, da noi non c’è mai stata carenza di cibo o acqua. Eppure sfugge un particolare: l’Italia è un paese democratico, o che quantomeno – sulla carta – si definisce tale. La Cina è dichiaratamente comunista. In Cina la dittatura esiste e nulla è concesso. Che in Cina ci sia carenza d’acqua per il lockdown da Covid non è normale, come non lo è in alcuna parte del mondo, con regime dittatoriale o meno. Ma non è altrettanto normale che in un paese democratico si rincorrano i runner (negativi) coi droni.

Che il lockdown sia stata una scelta adottata per l’imprevedibilità e la paura dell’evento, è risaputo. Che sia stata una misura sbagliata, qualcuno (pochi) lo ha detto sin dall’inizio. Avevano ragione? Ebbene sì, considerando che anche il Cts lo ha ammesso. Non aveva senso, non ha frenato i contagi. “La reazione del lockdown è assurda – ha detto la Gismondo – e persino componenti del nostro Cts”, il Comitato tecnico scientifico che ha gestito la fase di emergenza terminata il 31 marzo, nel tempo “si sono ricreduti su questa misura che non ha portato al contenimento dell’infezione”.

Insomma, i nostri virologi gridano allo scandalo ma lo avrebbero dovuto fare per il nostro paese e qualche mese fa. In tanti si stanno già ammorbidendo, chi per paura delle conseguenze (c’è chi è stato minacciato), chi per presa di coscienza. Ma ora è tardi e queste accuse alla Cina risultano essere alquanto ridicole e contradditorie. Ma ormai non ci si stupisce più di nulla. Non ci stupirebbe neanche se tra due anni ci dicessero: “noi costretti a vaccinarvi? Mai fatto. Il Green Pass era una follia inutile e controproducente”. 

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