Negoziati Ucraina-Russia, ci sono le bozze dell’accordo. Intanto sul fronte militare cambiano le strategie

StrettoWeb

Le forze russe si ritirano dalla zona intorno Kiev e si starebbero spostando in Transnistria. L’accusa di Zelensky: “i russi lasciano mine nelle case e vicino i corpi delle persone che sono state uccise”

Le bozze di accordo tra Ucraina e Russia emerse ai colloqui di Istanbul dei giorni scorsi sono pronte per essere discusse dai presidenti Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin che “con un alto grado di probabilità” si incontreranno in Turchia. E’ quanto ha rivelato il capo della delegazione ucraina ai negoziati, David Arakhamia, durante una maratona televisiva: “la Russia ha dato una risposta ufficiale su tutte le posizioni, vale a dire che accettano la posizione ucraina a eccezione del tema della Crimea. Il ministro degli Esteri Kuleba ha detto che non c’è alcuna conferma ufficiale per iscritto, ma verbalmente, ieri, in videoconferenza, è emerso che la parte russa non obietta ad alcuna posizione”.

Intanto, sul fronte militare, si sta verificando un cambio di strategia. Le forze russe si ritirano dalla zona intorno Kiev ma stanno volgendo il loro sguardo in altre parti del Paese. Come confermato nei giorni scorsi dagli stessi vertici militari di Mosca, l’obiettivo principale resta il Donbass, e in questa chiave deve essere letta la modifica della disposizione delle truppe sul campo. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella loro ritirata dalle zone adiacenti a Kiev i russi si lasciano alle spalle “un totale disastro”. L’accusa è quella di minare “case ma anche i corpi delle persone che sono state uccise”. Intanto a dire di Kiev la Russia avrebbe iniziato a spostare truppe in Transnistria “per condurre provocazioni e azioni dimostrative sul confine con l’Ucraina”. Una versione che però non ha trovato conferme al momento.

La situazione resta comunque drammatica in tutto il Paese, a partire dalla città di Mariupol. La Turchia si è offerta di dare un contributo all’evacuazione dei civili via mare tramite un “supporto navale”. Secondo l’agenzia nucleare statale ucraina Energoatom i russi avrebbero inoltre sparato su una manifestazione pacifica di protesta a Enerhodar, città dell’Ucraina meridionale che ospita la più grande centrale nucleare d’Europa. A piangere un altro caduto è anche il mondo dell’informazione. E’ arrivata infatti la conferma della morte del fotogiornalista ucraino Maksym Levin, che risultava disperso da giorni. Aveva collaborato con molte prestigiose testate internazionali. Attualmente seguiva il conflitto per la tv ucraina Hromadkse.

Foto di Oleg Petrasyuk / Ansa

Condividi