Guerra Ucraina, l’attore Mickey Rourke: “22.000 morti a Mariupol. Perchè troviamo scuse al posto di inviare armi?”

StrettoWeb

Mickey Rourke chiede armi per l’Ucraina: l’attore americano ha esortato i leader mondiali ad aiutare Kiev attraverso un post social

22.000 anziani, bambini e loro famiglie sono morti a Mariupol a causa dei bombardamenti indiscriminati con i missili. E per peggiorare le cose la Russia invia il generale molto famoso Aleksandr Dvornikov. La sua reputazione è ben nota per la guerra in Siria con i massacri di anziani, bambini e civili non combattenti. L’uomo è uno spietato macellaio senza cuore“. È quanto si legge nel post Instagram pubblicato dal famoso attore americano Mickey Rourke in merito alla guerra in Ucraina.

La star di “Sin City”, “The Wrestler” e “I Mercenari – The expendables” ha esortato i leader mondiali a supportare le richieste di Zelensky senza trovare scuse: “ogni giorno, ogni fottuto giorno e notte il coraggioso e deciso Presidente dell’Ucraina Zelensky continua a ripetere al mondo delle armi di cui lui ha bisogno per difendere il proprio paese contro l’incubo quotidiano che vive l’Ucraina. Perché i paesi come Usa e quelli della Nato non possono fornire al Presidente Zelenskiy ciò di cui lui e il suo popolo hanno bisogno? Gli ucraini sono un popolo coraggioso e orgoglioso che vuole vivere in democrazia. Noi abbiamo un tetto sulle nostre teste, il cibo in casa, usciamo fuori a cena, al cinema, portiamo i bambini al parco e ci addormentiamo nei nostri letti, non nei rifuggi sotterranei. Ma le scuse degli Usa e della Nato sono solo parole. Parole senza senso, parole senza uno scopo e che non riflettono l’urgenza. Io ascolto le notizie e non posso mangiare guardando questa carneficina, questo fottuto bagno di sangue ed ogni notte la stessa cosa. Il Presidente Zelensky chiede al mondo di fornirgli le armi. Togliamoci questi guanti del cavolo e diamo a queste persone tutto ciò di cui hanno bisogno“.

Rourke ha poi raccontato un episodio personale che lo ha coinvolto da vicino: “il mio miglior amico che lavora con me si chiama Dima, sta con me da tanti anni e di solito è molto tranquillo, in tutti questi anni che sta con me non ho mai visto paura o preoccupazione sul suo volto. Dima ha 12 famigliari che vivono in Ucraina, non dirò in quali città ma ogni giorno e ogni notte temo che Dima apra la mia porta e mi dica che qualcuno dei suoi famigliari è stato ucciso. Ieri mattina Dima si è seduto vicino a me e senza emozioni ha detto che uno dei suoi compagni di scuola di 38 anni è stato ucciso con più spari alla nuca, mentre era uscito in strada per prendere il suo gatto“.

Condividi