Ucraina, pronta modifica alla legge marziale: “gli uomini residenti all’estero devono rimpatriare”. E Zelensky annuncia l’inizio “della settimana decisiva”

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Se la proposta di legge dovesse passare in Parlamento, “tutti gli uomini residenti all’estero devono tornare in Ucraina entro 15 giorni, pena 10 anni di carcere, per combattere al fianco del proprio Paese contro l’invasione della Russia”

Il parlamento ucraino sta discutendo in questi giorni un progetto di legge per obbligare tutti gli uomini residenti all’estero a tornare in Ucraina entro 15 giorni, pena 10 anni di carcere, per combattere al fianco del proprio Paese contro l’invasione della Russia. Si tratta di una chiamata alle armi per milioni di persone, considerato che soltanto in territorio italiano sono presenti circa 50 mila ucraini. Come si legge sul sito ufficiale alla proposta del 08.04.2022 N° 7265, i parlamentari sono al lavoro “sulla modifica del codice penale dell’Ucraina e della legge dell’Ucraina “Informazioni su una modalità legale di legge marziale” relativa all’accertamento della responsabilità per il mancato rispetto dei requisiti della legge sul ritorno in Ucraina dopo l’introduzione della legge marziale in Ucraina o in una sua separata località”.

Insomma, ci si prepara verso quella che il presidente Volodymyr Zelensky ha definito “la settimana decisiva per l’Ucraina”. In queste ore vengono monitorati gli spostamenti delle truppe di Mosca che si concentrano nelle immediate vicinanze dei confini orientali ucraini, combattimenti vengono segnalati poi nell’area della città di Izyum e nelle direzioni di Donetsk e Tavriya. “Vi sono segnali di rafforzamento del sistema di difesa aerea – sottolinea il report dello Stato maggiore delle forze armate di Kiev – nelle aree di Melitopol e Ilovaisk”. Il presidente ucraino anche ieri ha lanciato appelli per ricevere armi dagli Stati Occidentali: “presto sarà necessario un maggiore supporto militare. Le vite degli ucraini si stanno perdendo, vite che non possono più essere restituite. E questa è anche responsabilità di coloro che ancora conservano nel proprio arsenale le armi di cui l’Ucraina ha bisogno. Responsabilità che rimarrà per sempre nella storia”.

“Gli ucraini sono coraggiosi – ha detto ancora Zelensky – ma quando si tratta delle armi dipendiamo ancora dalla fornitura, dai nostri alleati. Sfortunatamente non stiamo ottenendo quanto necessario per porre fine a questa guerra, per distruggere il nemico sulla nostra terra, per sbloccare Mariupol. Se avessimo jet, veicoli corazzati pesanti, artiglieria, allora saremmo in grado di farlo”. Per Zelensky il rischio di morire è in molte aree: “le truppe russe hanno lasciato mine ovunque: hanno fatto di tutto per uccidere o mutilare il maggior numero possibile” di ucraini. Questa mattina, intanto, Vladimir Putin è arrivato a Blagoveshchensk per una serie di colloqui con il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko.

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