Il fastidio di pensare – L’illegale legalità

StrettoWeb

Ed infine giungono, puntuali e inesorabili, le prime sanzioni per chi ha osato ribellarsi al piano statale contro la terribile ondata pandemica, questi fastidiosi reprobi che alla fine, in una tranquilla società, sempre ci debbono essere ad ostacolare il corretto funzionamento di una ordinata e funzionale organizzazione. Premettiamo che noi, che siamo cresciuti tra codici e pandette e ci reputiamo figli morali di Kelsen (le stesso che diceva anche però che lo “stato di eccezione” in cui siamo vissuti con varie scuse finora è una forma anti giuridica di governo) siamo convinti che la legge sia la prima cosa che deve caratterizzare una forma sociale seria ed evoluta e che quindi è giusto obbedirvi anche se ovviamente non può contentare tutti e chi non lo fa debba essere in qualche maniera sanzionato, altrimenti la società rischia di cadere lentamente nell’anarchia, che ci spaventa. Purché, sottolineiamo altrettanto, la legge non diventi un comodo alibi allorché ci si è impadroniti della società per unire, oltre al comando, anche una tranquilla giustificazione morale. Da questo punto di vista, per esempio, la società politicamente e culturalmente più raffinata a manovrare la legge (e che ha fatto scuola fino adesso) è stata il Terzo Reich, tanto che quando ancora il mondo che si reputava giusto volle processare Eichmann per le sue infamie gli dovette istruire contro un obbrobrio giuridico, con un rapimento per evitare i fastidi di un’estradizione, con leggi a posteriori con valore retroattivo che farebbero venire il mal di pancia a un qualsiasi studente di giurisprudenza, con mancanza di un diritto di territorialità, mentre a lui per difendersi bastò dire che, seguendo il suo dovere di onesto cittadino, aveva semplicemente sempre e solo rispettato la legge.

Ecco, il problema è sempre quello di Antigone: due milioni di italiani si sono rifiutati fino alla fine di seguire la violenza e lo squallore del Ministero, e sono rimasti nell’illegalità. Ma quando uno Stato diventa violento, sei autorizzato a disobbedire? Preferireste essere gli illegali che nascondono Anna Frank, o quei cittadini onesti che, correttamente, denunciano i nasconditori per rispettare la legge? Il Partito Nazista fin da quando prese il potere cominciò ad attuare quella politica che in un concetto si chiamava Gleichschaltung, di messa in riga, cioè. Ebbe, almeno lui, l’onestà di farlo apertamente, senza nascondersi: era nei suoi programmi l’odio e l’abolizione per la democrazia, per la Costituzione, per il parlamento. E infatti uno dei punti di fondo era il passaggio del potere legislativo dalle camere ai ministeri. L’esecutivo non può perdere tempo ad aspettare votazioni e dibattiti, disse: quando si sa ciò che si vuole tutto il resto è solo vuoto chiacchiericcio.

Non vorrei sembrare provocatorio, ma è quello che sta accadendo sempre di più anche in Italia. I decreti stanno sempre di più sopravanzando le norme; negli ultimi mesi è sempre di più il Ministero che emana le norme, a volte con una cadenza a distanza di giorni una dall’altra, e con la scusa di una situazione di emergenza l’esecutivo ha sempre più marginalizzato il parlamento, e quando gli è servito non si è preoccupato di passare sopra, allegramente, a qualche articolo costituzionale, … e che sarà mai? (compresi quelli che giustificano queste multe, che riguardano trattamenti sanitari obbligatori). Lo ha potuto fare perché in questo parlamento c’è una sorta di figura carismatica (una sorta di “uomo forte”, che è da sempre una italica nostalgia, un popolo che sogna l’uomo che risolva i problemi in fretta e se è il caso chiude gli occhi sui modi, salvo poi abbandonarlo altrettanto in fretta se non ci riesce) e manca quasi completamente di un’opposizione (altro vecchio sogno italico: stare sempre dalla parte di chi vince).

Solo nella Bulgaria di Živkov, che aveva l’unanimità, c’era una maggioranza più forte. Detto questo quindi, in questo Stato dove la democrazia continua ad esistere, ma solo di forma, e forse anche con qualche forzatura, allora noi critichiamo quelli che criticano che queste sanzioni sono troppo basse, quasi simboliche, e le volevano più vigorose perché in fondo loro la legge la hanno rispettata e chi vi si oppone deve essere sanzionato adeguatamente, deve essere spaventato con le multe se non si è riusciti a farlo in nessun altro modo. Allora noi crediamo che, al di là di chi ha creduto davvero di vedere in questi vaccini delle panacee (i risultati li valuterà poi a modo suo), speriamo davvero che le grida degli altri non siamo dettate solo dalla frustrazione di vedere in questa sanzione il prezzo della invidiata libertà di chi ha avuto il coraggio di essere libero e che per sé non si ha avuto il coraggio di acquistare per restare incatenati ad uno Stato mentre la sua democrazia è in pieno disfacimento, anche se poi, naturalmente, tutti diranno di esservi stati costretti, come quando durante il fascismo tutti erano in realtà degli antifascisti, ma si venne a saperlo solo dopo l’otto settembre.

Condividi